La Nuova Sardegna

Cagliari Presenza d’eccezione questa mattina 17 giugno in tribunale a Cagliari nell’udienza penale che vedeva la famosa criminologa Roberta Bruzzone contrapposta come parte lesa per diffamazione a Roberta Mamusa, madre del defunto Manuel Piredda che nell’aprile 2011 sfigurò irrimediabilmente a Bacu Abis la moglie Valentina Pitzalis nel tentativo di ucciderla dando fuoco alla casa.

La famiglia dell’uomo non aveva mai creduto a questa tesi e con la criminologa sarda Elisabetta Sionis avrebbe compiuto reiterati episodi di offese e diffamazione, anche a mezzo internet, nei confronti della Bruzzone, parte lesa costituitasi parte civile a mezzo del suo legale Daniele Fabrizi. La mamma di Piredda aveva a suo tempo fatto aprire un procedimento contro Valentina Pitzalis, che si era salvata dal fuoco con grandi ustioni e viso sfigurato dall'aggressione del marito, sostenendo invece che fosse stata lei, la moglie, a ucciderlo. Dopo un lungo processo, Valentina Pitzalis, affiancata sempre dalla criminologa Bruzzone, fu prosciolta da ogni accusa. Roberta Mamusa, unitamente alla sua consulente, avrebbe avviato poi  una campagna diffamatoria ed offensiva nei confronti della Bruzzone - con interviste su giornali e tv e sui social -, che  denunciò più volte entrambe.

Il pubblico ministero Gilberto Ganassi, lo stesso che aveva seguito il processo contro Valentina Pitzalis, le ha entrambe rinviate a giudizio e oggi 17 giugno Roberta Bruzzone è stata sentita in udienza come parte offesa. In un lunghissimo contro esame, la nota criminologa, rispondendo al giudice Stefano Muzzu e al Pm Ganassi, ha rispolverato un cospicuo fascicolo scaturito da ben 9 querele successive da lei presentate dal 2019 contro Mamusa e Sionis, oggi assenti in aula. Prossima udienza fissata per ottobre. (l.on)