La Nuova Sardegna

Che spasso il museo: i bambini costruiscono, tessono, scavano e indagano sui reperti trafugati

Che spasso il museo: i bambini costruiscono, tessono, scavano e indagano sui reperti trafugati

I laboratori didattici promossi dalla cooperativa Mediterranea gestore dei Musei di Carbonia

27 maggio 2014
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CARBONIA. Costruire un antico villaggio, realizzare supellettili e strumenti, per scoprire la vita e le attività dell'uomo primitivo. E' uno dei progetti o che la cooperativa Mediterranea, gestore dei Musei di Carbonia, porta avanti, all'interno di una lunga serie di attività didattiche attinenti l’archeologia, le scienze, le tradizioni locali.

E' uno dei progetti per portare i bambini ai musei e farli innamorare ai reperti e alla storia che c'è dietro ognuno di questi. I laboratori didattici sono rivolti alle classi della scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado e sono studiati per far apprendere la storia in modo giocoso seguendo il principio del “fare per imparare” che prende il posto della forma di apprendimento di tipo nozionistico.

I laboratori sono ideati e realizzati dalla sezione didattica della cooperativa, con la consulenza scientifica dei direttori del Museo Archeologico e del Museo dei PaleoAmbienti sulcitani, e abbracciano un arco cronologico che va dalla preistoria alla storia toccando vari aspetti sociali dei tempi passati.

I bambini hanno ricostruito una grande capanna, un telaio verticale per la tessitura della lana, le macine in pietra per la produzione della farina, l’argilla per la realizzazione di utensili e monili. Un modo per far scoprire quali erano le attività che si svolgevano nel villaggio dell’uomo Neolitico, facendoli diventare i protagonisti della vita quotidiana dell’epoca.

I laboratori sono numerosi. Storie di fossili (Museo dei PaleoAmbienti Sulcitani): dopo una breve introduzione teorica, i bambini realizzano con sabbia e gesso quello che la natura fa in milioni di anni.

Paleontologi si diventa (Museo dei PaleoAmbienti Sulcitani): i bambini si cimentano nella simulazione di uno scavo paleontologico e ripercorrono tutte le fasi di studio e interpretazione dei ritrovamenti fino all’esposizione in museo.

Plasmando s’impara (Museo Archeologico Villa Sulcis): dopo aver visitato le sale del museo, i bambini realizzano manufatti con l’antica tecnica del colombino prendendo ispirazione dagli oggetti esposti.

Caccia al reperto (Museo Archeologico Villa Sulcis): guidati dagli operatori del museo, i bambini sono coinvolti nella simulazione di uno scavo archeologico.

Il mistero delle janas (Museo Archeologico Villa Sulcis): dedicato a bambini di età prescolare e delle prime classi della scuola primaria, pone l’attenzione su una delle figure leggendarie della Sardegna.

Scrivere sull’argilla (Museo Archeologico Villa Sulcis): attraverso l’utilizzo di slide si ripercorre la storia della scrittura, si prosegue poi con la realizzazione di una tavoletta di argilla su cui verranno incise parole usando l'alfabeto fenicio.

I fenici mangiavano così (Museo Archeologico Villa Sulcis): laboratorio dedicato alla cucina fenicia e alle differenze tra i cibi usati nell'antichità e quelli odierni.

Antiche luci (Museo Archeologico Villa Sulcis): attraverso i reperti esposti, si ripercorre l'affascinante viaggio che portò l'uomo alla scoperta della luce artificiale, si impara a riconoscere, sulla base dell'evoluzione della forma, le lucerne appartenenti a diversi periodi storici e si prova, infine, l'accensione e l'uso di riproduzioni di lucerne.

Arishat racconta (Parco Archeologico di Monte Sirai): Arishat è una donna vissuta a Monte Sirai, conosce tutti i segreti della vita degli abitanti del luogo ed è lei a guidare i visitatori alla scoperta del sito.

Detective di a Monte Sirai (Parco Archeologico di Monte Sirai): nelle vesti di abili detective, gli alunni aiutano gli operatori del Parco a ritrovare dei reperti che erano stati trafugati. Un’occasione per conoscere il sito divertendosi e per imparare l’importanza dell’archeologia e della legalità. (Gianfranco Nurra)

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