La Nuova Sardegna

Nuoro

Cala Luna, regole anti dispersi

di Nino Muggianu
Cala Luna, regole anti dispersi

Dorgali, il Comune ha stampato un decalogo e segnalato il sentiero

08 aprile 2012
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DORGALI. Dieci regole per non perdersi in uno dei percorsi più suggestivi e gettonati dai turisti fai da te: il sentiero che dalla caletta di Fuili porta fino a Cala Luna. È uno dei luoghi più frequentati in assoluto da chi ama il trekking, ma anche da chi non vuole pagare il biglietto della barca per la spiaggia perla del Mediterraneo. Percorso in cui si registra il numero più elevato di dispersi, dove ogni anno a decine finiscono per smarrirsi. Gente per recuperare la quale bisogna spendere fior di quattrini per le ricerche. Eppure anche per i non esperti si tratta di un percorso abbastanza facile: due ore e un quarto in una andaledda ( mulattiera ) che passa a qualche centinaio di metri dalla costa, in alcuni tratti di media difficoltà. Ma perdersi nei dirupi, nei boschi in piena montagna è sempre più frequente per chi prende con leggerezza il percorso. Il Comune di Dorgali ha perciò fissato delle in collaborazione con il consorzio di servizi al turismo Atlantikà. Un decalogo stampato su un cartellone proprio nei parcheggi sopra la spiaggia di Fuili, scritto in italiano , in inglese e in dorgalese, perché anche alcune specie di indigeni sono inclusi nella lista dei possibili dispersi. Non solo Cala Luna: nel cartello dei consigli per i viandanti c’è anche la descrizione del percorso per arrivare a piedi alle Grotte del Bue Marino senza l’utilizzo dell’imbarcazione. Si tratta di un nuovo servizio del gruppo di guide dell’Atlantikà che propone la visita del ramo nord delle Grotte. Percorso della durata di 50 minuti , facile per tutti, segnato con pannelli in legno agli incroci, e bollini rossi. La visita alle Grotte è guidata per cui è bene accertarsi degli orari (tel. 348 8729652). Due ore e dieci minuti è invece il tempo necessario per raggiungere la spiaggia di Cala Luna. Si consiglia di «munirsi di acqua in relazione alla stagione, almeno due litri in estate, scarpe chiuse, evitar le ciabatte. Possibilità di ritorno con un barcone». Queste le regole più elementari, eppure sono proprio quelle che vengono disattese di più assieme a quella non scritta di non abbandonare mai il sentiero principale. Invece spesso volentieri ci si sposta per ammirare una pianta, un bosco, un fiore , una grotta e poi non si trova più la strada maestra. Altro errore di chi poi si smarrisce tra i meandri e le asperità del monte è quello di andare alla cieca senza aver preso un preciso punto di riferimento. Gente che poi viene rintracciata magari a notte fonda o il giorno dopo, impaurita, assetata e infreddolita lontana chilometri dal sentiero giusto.

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