Caso Piras, il Comune si difende
Il vicesindaco sulla vicenda dell’invalido: lo abbiamo sempre aiutato
BIRORI. Sulla vicenda di Gian Paolo Piras, l’invalido di Birori che fa la spola tra gli ospedali e che non è possibile tenere a casa perché necessita di cure e assistenza continue, interviene il vice sindaco, Francesco Sulas, per spiegare dal punto di vista del Comune come stanno effettivamente le cose. Il problema è stato sollevato nei giorni scorsi dal fratello dell’invalido, Stefano Piras, il quale ha spiegato la situazione vista dalla prospettiva della famiglia. Sulas spiega che il problema di Gianpaolo Piras è soprattutto sanitario. «Nessuno nega che sia affetto da patologie gravi – dice – va certamente curato e assistito. La soluzione c’è. I nostri servizi sociali hanno proposto di creare una rete con i familiari, il Comune e la Asl. Unendo le forze possiamo garantire una vita dignitosa a un uomo gravemente ammalato. Il Comune garantisce l’assistenza domiciliare e i pasti a casa, l’Asl garantirà l’assistenza medica e infermieristica, che in questo caso sono necessarie, e la famiglia farà la sua parte per il resto. Queste cose le abbiamo proposte, ma non ci è stata data risposta. Non dimentichiamo che Piras ha un fratello e una sorella che vivono a Birori e che risulta ancora sposato, anche se separato, con una donna di Bosa. È ammalato e concordo con ciò che sostiene il fratello per quanto riguarda l’assistenza. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma i familiari devono fare la loro».
Il vice sindaco spiega che attraverso i servizi sociali è stata riconosciuta l’invalidità di Gian Paolo Piras. «Riceverà 480 euro di accompagnamento – dice –. Il Comune ha deciso di inserirlo nella lista dei bisognosi garantendogli altri due o trecento euro al mese. L’amministrazione ha pagato sette mesi di retta nella casa protetta di Borore, ma non poteva fare di più perché rischiava di finire nel mirino della Corte dei Conti. Abbiamo proposto di cedere una vecchia casa e avrebbe potuto starci a vita, ma non ci hanno risposto». (t.g.t.)