La Nuova Sardegna

Nuoro

Anche i bronzetti di Teti in mostra a Genova

di Giovanni Maria Sedda
Anche i bronzetti di Teti in mostra a Genova

I reperti esposti nelle sale del palazzo reale con quelli di Ittireddu e Torralba Il sindaco Laila Demarca: «Grande vetrina per la Sardegna e per il nostro paese»

2 MINUTI DI LETTURA





TETI. I simboli e i miti della Sardegna nuragica, salpano il mare e arrivano in Liguria per fare parte di una mostra sulla civiltà mediterranea che è stata allestita al teatro – museo del palazzo reale di Genova. Dove è stata inaugurata con una partecipata e solenne cerimonia mercoledì scorso e sarà visitabile fino al 27 luglio. La mostra che esprime il fascino della civiltà nuragica per farla conoscere al grande pubblico è stata ideata dall’archeologo Franco Campus in collaborazione con i comuni di Teti, Ittireddu e Torralba e il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro, della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria e della Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria. All’inaugurazione hanno partecipato centinaia di persone e sono intervenuti i sindaci di Teti, Laila Dearca, di Ittireddu, Rosalino Petretto e di Torralba, Giovanni Maria Uras. Sono stati i tre sindaci a evidenziare che la Sardegna non è solo mare, ma anche e soprattutto cultura e terra da scoprire che vanta i fasti di un’antica e grande civiltà.

«La proposta di Campus a tale collaborazione – ha confermato Laila Demarca – è stata da noi accolta con grande entusiasmo e grazie all’apporto della soprintendenza dei beni archeologici di Sassari e Nuoro, della società “Su nuraghe” gestore del museo archeologico di Teti e l’associazione culturale “Sos bronzettos” siamo riusciti a portare a Genova una piccola parte di Sardegna e del nostro paese. Il comune di Teti che con i suoi due villaggi nuragici di Abini e S’Urbale, può considerarsi la capitale dei bronzetti in Sardegna, ha prestato il proprio contributo inviando alcuni reperti presenti nel proprio museo archeologico e le gigantografie dei bronzetti in 3d più importanti rinvenuti, appunto, nel villaggio santuario di Abini».

All’inaugurazione della mostra genovese è intervenuta anche il sottosegretario ai beni culturali Francesca Barracciu. E anche davanti a lei il sindaco di Teti ha tenuto a precisare: «Questa è una grande vetrina per la Sardegna e per il paese che rappresento. In particolare sono orgogliosa di esportare in una location così prestigiosa i fasti della nostra antica civiltà. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di tale evento in particolare, per la grande accoglienza ricevuta, il soprintendente dei beni archeologici di Genova, Bruno Marabò che ha saputo illustrare con estrema sapienza l’importanza di questa ancestrale civiltà e la bellezza della nostra isola».

La mostra a Genova rimarrà aperta fino al 27 luglio e poi si sposterà a Firenze

Primo piano
Protezione civile

Per il dissesto idrogeologico 218 milioni: «Così rendiamo la Sardegna più sicura»

di Alessandro Mele
Le nostre iniziative