Orosei, trapiantati in gara per la “Corsa della vita”
La Prometeo sport di Cagliari ha preso parte alla manifestazione TNatura In gara due atleti di Livorno e Settimo San Pietro che hanno ricevuto gli organi
OROSEI. Forse da lassù hanno dato una mano anche i donatori, incitando gli atleti della “corsa della vita”, un team speciale quello composto da trapiantati e chirurgo dei trapianti. Nella gara dei team, del Triathlon che si è svolto sabato ad Orosei nell’ambito della manifestazione TNatura, ha partecipato infatti la particolarissima squadra della Prometeo sport di Cagliari composto da due atleti trapiantati, uno di rene e l’altro di fegato oltre al chirurgo trapiantatore.
Una squadra “nata” nella sala operatoria del Brotzu di Cagliari e cresciuta, grazie alle donazioni e alla riuscita degli interventi, sui campi di allenamento. Una storia da libro cuore che si inserisce a pieno titolo anche tra le pagine dell’edizione 2015 del Campionato del Mondo di Triathlon Cross marchiato TNatura, manifestazione sportiva in ideata dal giovane nuorese Sandro Salerno. Una straordinaria opportunità per lanciare un messaggio sulla donazione di organi, sfruttando nel migliore dei modi la vetrina internazionale che offriva la kermesse oroseina, seguita dalle tv di mezzo mondo. Gabriele Marrucci 42 anni livornese, trapiantato di rene a Pisa, ha gareggiato nella frazione dei 1500 m di nuoto stile libero, nella baia di Cala Ginepro. Stefano Caredda 45 anni di Settimo San Pietro ha percorso in bici i 30 km del percorso accidentato a Cala Rosa, e Fausto Zamboni 54 bresciano , chirurgo dei trapianti di fegato e pancreas al "G.Brotzu" di Cagliari, dove 7 anni fa ha trapiantato Stefano Caredda, ha corso l'ultima frazione dei 10 km di corsa su strada, nelle spiagge e nel circuito sabbioso dentro il camping di Cala Ginepro.
«Il risultato tecnico – commentano dalla Prometeo Sport – è stato buono, infatti i nostro portabandiera sono arrivati al 17esimo posto in 3 ore e 17 secondi, sui 22 team che hanno preso il via. Gara condizionata purtroppo da un salto di catena nella bici di Stefano Caredda, che ha fatto perdere molti minuti e diverse posizioni in classifica all'atleta di Settimo San Pietro. Ma per i tre la cosa più importante – continua la nota stampa della Prometeo – è stata quella di essere dei veri testimonial della donazione e dei trapianti, vedere un chirurgo Fausto, che passa il chip al trapiantato Stefano, nella zona cambio, è veramente uno spettacolo della vita che continua grazie ad un grandissimo dono». Strappalacrime il taglio del nastro, i due trapiantati hanno accompagnato all’arrivo dell’ultima frazione, il chirurgo- corridore con le braccia alzate al cielo, tagliando insieme la linea del traguardo.