La Nuova Sardegna

Nuoro

LE INDAGINI

Omicidio di Lula, marito e moglie non rispondono al Gip

Kety Sanna
L'omicidio di Angelo Maria Piras
L'omicidio di Angelo Maria Piras

Interrogata la coppia accusata dell’assassinio di Angelo Maria Piras: no al braccialetto elettronico, i due restano in carcere

05 novembre 2015
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LULA. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Nico Piras e Alice Flore, i coniugi di Lula accusati dell’omicidio di Angelo Maria Piras. Ieri mattina si è tenuto in carcere a Badu’e carros l'interrogatorio di garanzia. Alla presenza dei loro avvocati (Mario Lai per la donna e Angelo Manconi per il marito) i due hanno deciso di non rispondere alle domande del Gip Claudio Cozzella. Presente il procuratore Andrea Garau.I difensori hanno avanzato la richiesta di una misura meno afflittiva per gli assistiti, ipotizzando l’uso del braccialetto elettronico che avrebbe, in ogni caso, assicurato le cautele di legge, imponendo loro l’obbligo di restare nel proprio domicilio. Ma, richiamando i contenuti dell'ordinanza e accogliendo la richiesta contraria dell'accusa, il giudice ha rigettato listanza della difesa.

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Marito e moglie, che hanno ottenuto l’ammissione al gratuito patrocinio, per il momento dovranno quindi restare in carcere. Sono accusati di aver organizzato in concorso l’omicidio di Angelo Maria Piras: Alice Flore fornendo un contributo sia causale che materiale e morale, occupandosi insieme al marito dell’organizzazione del delitto e fornendo assistenza sia nella fase preparatoria che successiva all’assassinio.Angelo Maria Piras, fratello di Nico e cognato di Alice Flore, venne ucciso la mattina del 25 gennaio con quattro o cinque fucilate esplose da breve distanza. Il giovane venne colpito prima al braccio e alla coscia destra, poi alle ginocchia e infine, con un colpo di grazia al capo.

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Ebbene, per l’accusa, l’autore materiale era stato proprio il fratello minore con il quale non correva più buon sangue. Un delitto covato da tempo e legato sia alla conduzione dell’attività in un terreno agricolo di 160 ettari in località “Nurai”, dove si trova anche un edificio adibito ad agriturismo, e in un terreno con un fabbricato destinato ad ovile situato in località “Su Teddagliu”, che alla gestione di due abitazioni residenziali a Lula.

Attriti familiari dovuti quindi ad un’amministrazione non condivisa del patrimonio lasciato in eredità dal padre, ucciso anche lui a fucilate nelle campagne del paese, a poca distanza dai terreni di Ughele, dove 11 mesi fa è stato trovato cadavere Angelo Maria Piras.

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«La forte conflittualità tra i due fratelli – si legge infatti nell'ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Nuoro – era già sfociata in passato in una grave azione intimidatoria a sfondo violento, in quanto in data 4 maggio 2010 Nico Piras aveva esploso un colpo d'arma da fuoco con una pistola Beretta calibro 92/s clandestina nei confronti del fratello ferendolo alla gamba, motivo per il quale era stato arrestato con l'applicazione concordata della pena di due anni di reclusione in buona parte scontata».

Ma il giorno prima del delitto, il 24 gennaio, Angelo Maria aveva aggredito Nico, colpendolo con una pietra al volto e al capo. Motivo che, per l’accusa, rappresenterebbe il movente del delitto premeditato da Nico Piras e dalla moglie Alice Flore nei confronti del fratello maggiore.

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