Pastorale del turismo: le stelle dello sport dialogano col vescovo
Tortolì. Alla serata anche Conti, Passetti, Devecchi e Sardara Mura: «Sport diversi ma un unico sguardo sulla Sardegna»
Orgogliosi di questa terra. Anche a partire dallo sport. Nella notte ogliastrina di fine agosto, alle stelle appuntate su un cielo senza luna, rispondono con altrettanta bellezza le stelle del panorama sportivo isolano che giovedì si sono date appuntamento all'esterno dello spazio espositivo Caritas, a Tortolì. La pastorale del turismo, ideata e promossa dalla diocesi di Lanusei, mette sul tavolo un poker vincente: Daniele Conti, Mario Passetti, Jack Devecchi e Stefano Sardara. Come dire, la Sardegna dei massimi livelli, del pallone che gonfia la rete e del canestro da tre punti, del “capitano, mio capitano” e del triplete sassarese. Cagliari Calcio e Dinamo Sassari. Insieme. A parlarsi e a parlare. Con Andrea Contini in sala di regia a interagire con gli ospiti e Giacomo Mameli a impreziosire il salotto con la lettura di alcuni brani tratti da autori sardi, nazionali e internazionali, intimamente legati all'Isola e un pensiero particolare alla memoria di Pinuccio Sciola. Novanta minuti che volano via, tra gli applausi di una platea elegante e variegata. Cuore e attaccamento alla maglia per il centrocampista del Cagliari. Promozione del brand Sardegna, merchandising e nuovo stadio Sant’Elia nelle parole del direttore commerciale Passetti. Dal saluto a Meo Sacchetti fino al coach Pasquini, insieme al restyling completo del Pala Serradimigni, affidato al presidente Stefano Sardara. Gambe, tenacia e difesa a oltranza nei pensieri del capitano della Dinamo, Giacomo Devecchi, per tutti Jack. C’è di tutto nella serata ogliastrina in salsa rossoblù e bianca e azzurra. La bandiera del Cagliari: «Nonostante le difficoltà iniziali, anno dopo anno sono stato sempre più convinto della mia scelta, orgoglioso di avere fatto la storia di questa squadra e ancor più di far parte di questo popolo». Sassari risponde con cuore pulsante: «Non c’è un canestro a cui sono particolarmente legato – sorride Devecchi – e se devo scegliere, mi piace ricordare tante azioni difensive che molto hanno pesato specie in Eurolega. Ecco, niente è più gratificante di un’ottima azione difensiva». Soddisfazione anche nel saluto finale del vescovo di Lanusei, Antonello Mura: «Orgoglio, passione, gruppo, motivazione. Un’energia che ci può contagiare in tutte le cose che facciamo. Sono contento perché ho ascoltato delle persone che pur rappresentando sport diversi hanno manifestato uno sguardo unitario alla Sardegna, cosa che non sempre avviene. In tempi difficili come questi abbiamo bisogno di sintonie che appassionino non che dividano».