Omicidio colposo, assolto un meccanico
Ignazio Comotto era accusato di aver investito un anziano di Dorgali che morì 20 giorni dopo
DORGALI. Assolto dall’accusa di omicidio colposo perchè il fatto non sussiste. Dopo cinque anni si è chiuso il processo a carico di un meccanico di Dorgali, Ignazio Comotto, difeso dall’avvocato Luca Fancello accusato di aver investito un pensionato del paese, Giovanni Carta di 90 anni. Era il 25 novembre del 2001 e l’uomo era morto venti giorni dopo. Il pubblico ministero Giorgio Bocciarelli nel corso della requisitoria aveva chiesto la condanna a tre anni.
A questa si era opposta la difesa che nel corso dell’arringa aveva sottolineato che quell’incidente era stato provocato da un evento improvviso. Fatto che era emerso nel corso del dibattimento durante la testimonianza del vescovo di Nuoro, Mosè Marcia che proprio in quel momento stava percorrendo la circonvallazione del paese dove si era recato per celebrare la messa in onore di Santa Caterina. L’auto di Comotto, aveva già superato l’anziano che all’improvviso era caduto, forse a causa di un malore, finendo sullo specchietto retrovisore della vettura.
«Il mio assistito non ha alcuna responsabilità nel decesso di Carta – aveva spiegato l’avvocato Fancello – È stata una tragedia che non poteva essere evitata: i movimenti del pedone sono stati rapidi e improvvisi. Ci sono diverse sentenze che in casi come questo scagionano l'imputato. Il mio assistito andava a 20 all’ora ed è un autista esperto».
Ieri mattina il giudice monocratico Mariano Arca gli ha dato ragione assolvendo l’imputato dalla pesante accusa.
«Per me è la fine di un incubo – ha detto ieri mattina Ignazio Comotto – Ho vissuto momenti pesanti ma oggi, grazie alla giustizia e all’assistenza del mio avvocato, sono riuscito a provare la mia innocenza».