Siniscola, un referendum per uscire da Abbanoa
di Sergio Secci
Stasera l’assemblea pubblica per raccogliere adesioni e idee intorno al progetto Il comitato spontaneo punta a contare le forze contrarie al gestore unico
30 settembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA
SINISCOLA. Si continua a discutere delle risorse idriche a Siniscola dove da tempo, un apposito comitato e tanti cittadini, propongono che oltre all’acqua erogata dalla sorgente di Frunche Oche, vengano utilizzate le ingenti risorse contenute nelle viscere del Montalbo. Dalla conca di Locoli, secondo alcuni, si potrebbero infatti ricavare centinaia di migliaia di metri cubi d’acqua purissima da immettere nella rete idrica ed alleviare la sete soprattutto nei mesi estivi quando i rubinetti del capoluogo e delle borgate, devono invece utilizzare l’acqua grezza proveniente dall’invaso del Posada.
Ma oltre a questa proposta portata avanti negli ultimi anni, sempre a Siniscola si registrano varie problematiche legate ai razionamenti idrici, alle fatturazioni eccessive o errate e soprattutto alla scarsa qualità dell’acqua immessa in rete che costringe spesso il sindaco ad emettere ordinanze per la non potabilità. Per questa serie di motivi, un comitato spontaneo di cittadini siniscolesi, ha proposto l'idea di effettuare un referendum contro il monopolio dell’acqua da parte di Abbanoa.Per questo motivo, questo pomeriggio alle ore 18 nei locali della palestra del centro parrocchiale in piazza del Rosario, si svolgerà un assemblea pubblica dove si parlerà della volontà di proporre una conta dei voti da parte dei residenti per vedere chi è contrario all’idea che Abbanoa gestisca ancora il servizio idrico. La cittadina da giorni è tappezzata di volantini che invitato ad una mobilitazione popolare e sicuramente, stasera alla Poa, confluiranno molti siniscolesi.
«Un parere che non sarebbe comunque vincolante – spiega Adriano Bomboi attivista di Sa natzione.eu – Bisogna ricordare infatti che sulla materia acqua le comunità cittadine possono limitarsi a svolgerne solamente un referendum di tipo consultivo ma non abrogativo. Tanto per capirsi, come quello che si è svolto ad Oristano nello scorso mese di marzo.
«La legge – dice Bomboi – vieta infatti l'abbandono del monopolista pubblico in assenza di precisi requisiti strutturali in merito alla distribuzione idrica, così come sancisce il decreto legislativo numero 152 del 2006 il testo unico per l’ambiente. Inoltre, il 20 settembre scorso, l'Egas con la delibera numero 34, ha respinto l'opposizione a confluire in Abbanoa di una trentina di comuni sardi. Aziende locali che secondo Egas, sono ritenute prive a torto o a ragione, di requisiti».
«Ciò premesso – prosegue Adriano Bomboi – dobbiamo considerare che la battaglia contro Abbanoa non riguarderà solo una dimensione legale ed economica con cui i comuni dovranno confrontarsi, ma anche e soprattutto una dimensione politica».
Ma oltre a questa proposta portata avanti negli ultimi anni, sempre a Siniscola si registrano varie problematiche legate ai razionamenti idrici, alle fatturazioni eccessive o errate e soprattutto alla scarsa qualità dell’acqua immessa in rete che costringe spesso il sindaco ad emettere ordinanze per la non potabilità. Per questa serie di motivi, un comitato spontaneo di cittadini siniscolesi, ha proposto l'idea di effettuare un referendum contro il monopolio dell’acqua da parte di Abbanoa.Per questo motivo, questo pomeriggio alle ore 18 nei locali della palestra del centro parrocchiale in piazza del Rosario, si svolgerà un assemblea pubblica dove si parlerà della volontà di proporre una conta dei voti da parte dei residenti per vedere chi è contrario all’idea che Abbanoa gestisca ancora il servizio idrico. La cittadina da giorni è tappezzata di volantini che invitato ad una mobilitazione popolare e sicuramente, stasera alla Poa, confluiranno molti siniscolesi.
«Un parere che non sarebbe comunque vincolante – spiega Adriano Bomboi attivista di Sa natzione.eu – Bisogna ricordare infatti che sulla materia acqua le comunità cittadine possono limitarsi a svolgerne solamente un referendum di tipo consultivo ma non abrogativo. Tanto per capirsi, come quello che si è svolto ad Oristano nello scorso mese di marzo.
«La legge – dice Bomboi – vieta infatti l'abbandono del monopolista pubblico in assenza di precisi requisiti strutturali in merito alla distribuzione idrica, così come sancisce il decreto legislativo numero 152 del 2006 il testo unico per l’ambiente. Inoltre, il 20 settembre scorso, l'Egas con la delibera numero 34, ha respinto l'opposizione a confluire in Abbanoa di una trentina di comuni sardi. Aziende locali che secondo Egas, sono ritenute prive a torto o a ragione, di requisiti».
«Ciò premesso – prosegue Adriano Bomboi – dobbiamo considerare che la battaglia contro Abbanoa non riguarderà solo una dimensione legale ed economica con cui i comuni dovranno confrontarsi, ma anche e soprattutto una dimensione politica».