Contro lo spopolamento le idee dei liceali del Galilei
di Alessandra Porcu
Macomer, 6 ragazzi della 4ª B dell’istituto hanno partecipato all’Hack4Sardinia Il progetto che ha vinto li ha visti in prima linea: riguardava il centro di Ussassai
14 novembre 2019
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MACOMER. Tra gli oltre 100 studenti che, nello scorso mese di ottobre, hanno dato vita all'Hack4Sardinia realizzato dal Ministero dell’istruzione e università nell'ambito delle azioni del Piano nazionale scuola digitale, ce ne sono stati anche sei della quarta B del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Macomer. Maria Itria Arca, Luca Marrone, Gabriele Piras, Agnese Orrù, Luca Carta e Angelica Pes, accompagnati dal docente Paolo Maioli, hanno preso parte ai tavoli di lavoro nati per contrastare lo spopolamento in Sardegna.
Il progetto che si è guadagnato il podio, alla cui elaborazione ha preso parte anche Maria Itria Arca insieme agli altri colleghi sardi, si intitola “Ussassai, una famiglia per tutti”. Vincitore dell'hackathon regionale, il piano ha permesso di studiare una formula di ripopolamento basata sulla possibilità di attirare nel paese ogliastrino gruppi di piccole famiglie, dando loro modo di stabilirsi nelle abitazioni a disposizione e di stare a contatto con i residenti.
«Fin dall'inizio – raccontano i ragazzi – abbiamo accolto con entusiasmo l'iniziativa. Per noi è stato un onore essere tra gli unici sei selezionati per rappresentare il nostro istituto, nonostante – ammettono – non avessimo le idee chiare su come procedere. Alla notizia che saremmo stati divisi in gruppi eterogenei, e che quindi non avremmo avuto la possibilità di lavorare insieme, siamo rimasti un po' delusi e sconcertati. Poi, con l'avvio dei tavoli di lavoro abbiamo capito l'importanza di quella decisione. Era l'unico modo per conoscere altre persone e rapportarci con loro su un tema così difficile».
Ogni gruppo formato da un massimo di nove studenti provenienti da istituti diversi, ha sviluppato in maniera differente, una soluzione al problema dello spopolamento delle aree interne della Sardegna. «Facendo un bilancio delle tre giornate – aggiungono gli studenti – possiamo dire che sono state molto impegnative e allo stesso tempo ricche di emozioni».
Nel tempo a disposizione i giovani hanno vestito i panni dei futuri amministratori, cercando di cogliere i punti di forza e le opportunità per rilanciare paesi come Ula Tirso, Borutta e Soddì, solo per citarne qualcuno. Tutti accomunati dal rischio spopolamento. Il primo hackathon regionale è stato promosso dall' Istitituo “Fermi” di Ozieri e ha coinvolto 18 istituti superiori di tutta l' isola.
Il progetto che si è guadagnato il podio, alla cui elaborazione ha preso parte anche Maria Itria Arca insieme agli altri colleghi sardi, si intitola “Ussassai, una famiglia per tutti”. Vincitore dell'hackathon regionale, il piano ha permesso di studiare una formula di ripopolamento basata sulla possibilità di attirare nel paese ogliastrino gruppi di piccole famiglie, dando loro modo di stabilirsi nelle abitazioni a disposizione e di stare a contatto con i residenti.
«Fin dall'inizio – raccontano i ragazzi – abbiamo accolto con entusiasmo l'iniziativa. Per noi è stato un onore essere tra gli unici sei selezionati per rappresentare il nostro istituto, nonostante – ammettono – non avessimo le idee chiare su come procedere. Alla notizia che saremmo stati divisi in gruppi eterogenei, e che quindi non avremmo avuto la possibilità di lavorare insieme, siamo rimasti un po' delusi e sconcertati. Poi, con l'avvio dei tavoli di lavoro abbiamo capito l'importanza di quella decisione. Era l'unico modo per conoscere altre persone e rapportarci con loro su un tema così difficile».
Ogni gruppo formato da un massimo di nove studenti provenienti da istituti diversi, ha sviluppato in maniera differente, una soluzione al problema dello spopolamento delle aree interne della Sardegna. «Facendo un bilancio delle tre giornate – aggiungono gli studenti – possiamo dire che sono state molto impegnative e allo stesso tempo ricche di emozioni».
Nel tempo a disposizione i giovani hanno vestito i panni dei futuri amministratori, cercando di cogliere i punti di forza e le opportunità per rilanciare paesi come Ula Tirso, Borutta e Soddì, solo per citarne qualcuno. Tutti accomunati dal rischio spopolamento. Il primo hackathon regionale è stato promosso dall' Istitituo “Fermi” di Ozieri e ha coinvolto 18 istituti superiori di tutta l' isola.