La Nuova Sardegna

Nuoro

Liliana Segre Mamuthone ad honorem

di Luciano Piras
La senatrice Liliana Segre
La senatrice Liliana Segre

Mamoiada, l'idea in Comune: conferire alla senatrice la cittadinanza onoraria e la prestigiosa onorificenza

17 novembre 2019
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NUORO. Non basta la cittadinanza onoraria: Liliana Segre merita anche il premio di Mamuthone e issohadore ad honorem. Un titolo particolarmente ambito e illustre, e soprattutto molto molto caro ai mamoiadini, che della loro maschera vanno da sempre fieri e orgogliosi ovunque nel mondo.

«Mamoiada è tra i Comuni della Sardegna che hanno firmato l’appello simbolico lanciato da Radio Barbagia in cui si chiede il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre» scrive la consigliera comunale Luisa Puggioni a nome del gruppo politico Spazio Mamoiada in una lettera inviata al sindaco del paese Luciano Barone. Al quale fa i complimenti per la scelta già fatta («egregiamente») e in contemporanea suggerisce di rafforzare l’impegno con un riconoscimento ancora più solido e definito «che ci vede impegnati tutti come Comunità nell’esprimere il nostro totale sostegno e la più grande stima e solidarietà».

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Un messaggio chiaro all’indirizzo della senatrice bersagliata di «insulti e attacchi personali». La lotta e il contrasto all’odio e al razzismo, passa perciò con prese di posizione nette, energiche e coraggiose. E fortemente simboliche, come può essere l’assegnazione del premio di Mamuthone ad honorem, istituito dall’amministrazione comunale nel 2003 quando a riceverlo è stato Giovanni Lilliu, seguito poi nel corso degli anni da Francesco Cossiga, don Giovanni Usai, Paolo Fresu, Maria Giacobbe, Gian Luigi Gessa, Pinuccio Sciola, Giovanni Maria Bellu, Gianfranco Zola, Bachisio Bandinu, Flavio Manzoni, Rossella Urru, gli operai di Ottana Polimeri e della Sardegna centrale, Caterina Murino, Gaetano Mura e Chiara Vigo.

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Tutti sardi illustri e con forti richiami alla Sardegna. «Crediamo che per la prima volta nella storia del nostro più importante riconoscimento – sottolinea ancora Luisa Puggioni nella sua lettera appello al sindaco Barone –, il “Mamuthone e issohadore ad honorem”, possa essere considerata la possibilità di darlo a un personaggio non sardo ma che certamente ci rappresenta tutti e tutte, soprattutto in questo non facile periodo storico». Un atto di coraggio contro antisemitismo, xenofobia e violenza.

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