La Nuova Sardegna

Nuoro

Arzana, guerra dei vigneti «Il Comune deve pagare»

di Giusy Ferreli
Arzana, guerra dei vigneti «Il Comune deve pagare»

Il pronunciamento del tribunale di Lanusei attende il riscontro dell’appello L’amministrazione dovrebbe risarcire il lavoro dei contadini della valle del Pardu 

07 dicembre 2019
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ARZANA. Se il bando per riassegnazione dei vigneti di Quirra ai cittadini arzanesi ha segnato il punto di non ritorno sul fronte della controversia tra Comune di Arzana e contadini jerzesi, da dirimere c’è ancora una questione di non poco conto: il pagamento da parte dell’amministrazione dell’aumento del valore dei terreni da incolti a quello che erano sino a un anno fa. Le campagne di “S’Accettori”, gravate dal diritto di uso civico in capo al Comune arzanese, sono state coltivate per quasi 70 anni dai vignaioli della Fra lavoratori, cooperativa agricola jerzese, sino a quando il giudice nel 2018 non ha intimato lo “sfratto”. Ma secondo il pronunciamento del tribunale di Lanusei, che attende il riscontro da parte dei giudici dell’appello, l’amministrazione comunale arzanese guidata da Marco Melis dovrà pagare tutte le migliorie apportate nel corso degli anni dagli contadini della valle del Pardu. Migliorie di non poco conto, che potrebbero costare alle casse dell’ente un esborso notevole. Ed è su questo aspetto, oltre che sul pronunciamento del Consiglio di Stato, che ora si concentrano le attese dei soci della “Fra lavoratori”.

«Riteniamo – dicono – che questa somma non sarà di poco conto e rimaniamo, fiduciosi, in attesa che questo nodo venga sciolto». La vicenda dei vigneti parte da lontano. Nel 1951, sulla base di un contratto firmato tra Arzana e la coop, 80 e passa ettari di terre incolte nelle campagne di “S’Accettori”, isola amministrativa di Quirra, vennero affidare ai contadini jerzesi che pensarono di coltivarle a Cannonau, il vitigno principe dell’Ogliastra. Scaduto il contratto agrario e dopo una controversia giudiziaria durata sette anni, il Comune è rientrato in possesso dei terreni e ha deciso di riassegnarli ai titolari del diritto di uso civico attraverso un bando pubblico che mette a disposizione di chi risiede ad Arzana da almeno 2 anni 17 lotti per un totale di 83 ettari. Aldilà delle considerazioni sulla diatriba che ha opposto il pubblico al privato, rimane sul campo una riflessione incontrovertibile: le terre pubbliche devono essere considerate una risorsa e un’opportunità di sviluppo non certo un retaggio feudale o, ancor peggio, un vincolo. Una corretta gestione della risorsa uso civico può, infatti, sortire importanti risvolti economici ed occupazionali. Una stima in tal senso è stata fatta dall’amministrazione comunale arzanese e i risultati sono andati ben oltre le aspettative: con la coltivazione dei vigneti di Quirra si potranno avere all’incirca 60 occupati tra titolari delle concessioni, personale a tempo indeterminato, stagionali e contoterzisti.

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