La Nuova Sardegna

Nuoro

Macomer, terremoto in consiglio comunale per il Centro rimpatri

Macomer, terremoto in consiglio comunale per il Centro rimpatri

Due consiglieri di minoranza si dimettono: «Non è stata coinvolta la città»

21 gennaio 2020
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NUORO. L'apertura del Cpr di Macomer, il primo centro regionale per il rimpatrio dei migranti, crea un nuovo terremoto in consiglio comunale, dove ieri sera si sono dimessi i consiglieri di minoranza Arturo Uleri e Daniele Nieddu, entrambi della lista civica Uniamoci per Macomer. Erano subentrati, tra novembre e dicembre, a due dei quattro esponenti dell'opposizione che si erano dimessi per lo scandalo sulle assunzioni in sanità in cambio di voti, inchiesta che ha portato il sindaco Antonio Onorato Succu agli arresti domiciliari, provvedimento di cui la difesa ha già chiesto la revoca: entro fine gennaio si avrà la risposta dai giudici di Cagliari. Ieri l'ennesimo scontro in Aula sul Cpr: la minoranza è andata all'attacco sostenendo che il Consiglio comunale e l'intera popolazione sono stati tenuti all'oscuro dell'apertura del centro. I due consiglieri Uleri e Nieddu hanno parlato di «scorrettezza politica» sollecitando le dimissioni della Giunta, alla fine hanno deciso loro di fare un passo indietro. Ora all'opposizione rimane solo l'esponente del M5s Maurizio Cossu.

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«Già in occasione del mio insediamento, a dicembre, avevo chiesto le dimissioni della Giunta per via dell'inchiesta giudiziaria in corso, ma sono rimasto al mio posto sperando - spiega all'ANSA Uleri - di essere un pungolo per questa maggioranza. Ieri all'ennesima nostra rimostranza per aver saputo dell'apertura del Cpr dalla stampa, la maggioranza ci ha risposto attaccando e dichiarando che loro stessi non sapevano niente, tutto sarebbe stato deciso dal Prefetto. Noi riteniamo invece che la popolazione andava coinvolta. Per questo e per l'inchiesta giudiziaria ancora aperta e che ritengo gravissima, ho chiesto ancora una vota che si dimettano tutti».

«Alla nostra richiesta di chiarimenti c'è stato da parte della maggioranza un arrampicarsi sugli specchi e una serie di offese rivolte a noi - ribadisce Nieddu - Col collega abbiamo ritenuto che non ci siano più i presupposti per continuare l'attività amministrativa. Ma prima di andarcene abbiamo invitato la Giunta a dimettersi, visto che ancora una volta ha dimostrato l'inadeguatezza nel svolgere il proprio ruolo».

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