La Nuova Sardegna

Nuoro

Le voci dell’Atene sarda rivivono nello Spazio Ilisso

di Alessandro Mele
Le voci dell’Atene sarda rivivono nello Spazio Ilisso

L’attore Giovanni Carroni alla guida di una speciale visita al nuovo museo Da Salvatore Satta a Costantino Nivola, da Shakespeare a Marianne Sin-Pfältzer

28 gennaio 2020
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NUORO. «Qui il tempo si è fermato. Anche vuota di tutto, questa casa, sarebbe il luogo ideale per credere ancora nel futuro e nel bello». È così che l’attore e regista, nugoresu predale, Giovanni Carroni ha raccontato Casa Papandrea, oggi Spazio Ilisso, dove è stato protagonista assoluto di una speciale visita guidata nella quale spazio e tempo si sono fermati per i numerosi visitatori letteralmente rapiti dagli scatti fotografici di Marianne Sin-Pfältzer vissuti, questa volta, accanto alle pagine più belle del “Giorno del giudizio” di Salvatore Satta, al genio di Costantino Nivola e alla interpretazione dei passi del Macbettu.

«Ilisso, casa editrice nuorese coraggiosa e generosa – ha commentato Giovanni Carroni –, ha restituito questo spazio alla città e al mondo, carica di sogni e di poesia. Ti accoglie con un silenzio speciale, fin dal cortile, che conserva alcune piante rampicanti miracolosamente sopravvissute all’incuria e all’abbandono di tantissimi anni. Spazio educato e accogliente, splendente di sole tiepido che entra dalle tante finestre che si affacciano sulla vecchia Nuoro, ad esaltare il bianco che copre tutte le pareti della casa sia all’interno sia all’esterno».

«Bianco che farebbe contento Costantino Nivola, che di queste tonalità avrebbe voluto vestire tutti i nostri piccoli paesi e città e che sarà ospite privilegiato in questa casa di preziosi linguaggi artistici, che qui si mescolano con la stessa semplicità vigorosa e viva dell’acqua con la farina e il lievito per l’impasto de su pane carasau».

Quello vissuto domenica mattina nello Spazio Ilisso è un viaggio che ha colpito molto il regista nuorese: «Le vibrazioni mentre percorri questi luoghi ancora carichi di vita passata e di sentimenti – dice ancora Giovanni Carroni – ti pervadono fin dentro l’anima e la processione dei personaggi del “Giorno del giudizio” che qui passeggiano pacatamente, si fanno presenze meno lugubri e dolorose, qui in questa “casa antiborghese” per citare Salvatore Satta in una lettera alla moglie Laura Boschian».

«È proprio qui che la marmorea ferocia di Satta si scioglie per ritrovare il volto più dolce e musicale delle cose. Come bambini percorriamo queste stanze, dove le foto di Marianne Sin-Pfältzer ci commuovono di continuo, con quei visi antichi che ti toccano e ti abbracciano, e le case di pietra che parlano di dignitosa povertà amplificando il sentire di queste mura parlanti, dei pavimenti con la loro allegra e povera eleganza, delle persiane in legno, delle volte a botte e del piccolo caminetto».

Palpabile il coinvolgimento emotivo dei tanti visitatori accorsi a questo appuntamento che ha voluto unire immagini a racconti e personaggi che hanno riportato tutti i presenti all’epoca dell’Atene sarda.

«È solo uno dei tanti appuntamenti dedicati all’apertura di questo spazio – ha detto Vanna Fois, cofondatrice della Ilisso – nel quale vogliamo raccontare la sua storia e quello che contiene. L’obiettivo è quello di raccontare questo territorio aprendosi all’isola e non solo in uno spazio che nasce per essere inclusivo, di confronto e di dialogo».

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