La Nuova Sardegna

Nuoro

Il M5S ha fatto la scelta: il candidato è Murgia

di Francesco Pirisi
Il M5S ha fatto la scelta: il candidato è Murgia

Via libera da Roma per il medico ematologo in servizio al San Francesco  Nel 2010 aveva corso con una lista civica, ottenendo il 6 per cento

15 marzo 2020
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NUORO. Il medico Alessandro Murgia è il candidato a sindaco dei Cinque stelle per le comunali del capoluogo. La designazione ufficiale è arrivata ieri direttamente dallo staff del movimento che a Roma si occupa di verificare nomi e curriculum proposti dal territorio. Insieme al candidato per guidare il partito, lo staff ha anche dato il beneplacito per i primi 16 nomi della lista del movimento, che dovrà essere portata a 24, nel momento di presentazione ufficiale nella segreteria del municipio. Nomi nei quali non compare per il momento Mara Sanna, la consigliera che ha rappresentato il partito negli ultimi tre anni del mandato che va a concludersi, dopo essere subentrata a Tore Lai. Tornando a Murgia, che lavora come ematologo al San Francesco, è stato indicato dagli attivisti nuoresi, durante una votazione svoltasi il mese passato. Scelta passata nella strettoia di una sfida a tre, dalla quale il medico nuorese alla fine è uscito vincitore. Per lui si tratta della seconda volta come candidato a sindaco. Aveva corso anche nel 2010, nelle elezioni che poi incoronarono nel ruolo di primo cittadino il Pd Alessandro Bianchi, anch’egli medico nello stesso reparto di ematologia dell’ospedale nuorese. In quell’occasione, Murgia, candidato con Idea Comune, si classificò al quarto posto, fermandosi al primo turno, con poco più del 6 per cento di preferenze. Meglio di lui fecero Paolo Manca, del centro-destra, Bianchi, a capo dei progressisti e lo stesso candidato dell’Idv, Gianni Salis. Il ballottaggio riguardò Manca e Bianchi, con il secondo che superò il vincitore della prima sfida, grazie anche all’appoggio del gruppo di Salis, che poi avrà la presidenza del consiglio comunale. Non molto diversa la corsa che Murgia si troverà ad affrontare. A questo punto verosimilmente non più alla scadenza prevista di fine primavera, ma piuttosto, come sembra certo, in autunno, per via dello spostamento richiesto dall’emergenza del coronavirus, con le conseguenti restrizioni allo svolgimento regolare e ordinario di ogni attività sociale, compresa quella politica. Di cui a Nuoro il primo effetto è stato lo spostamento del voto per le primarie per la scelta del sindaco del centro-sinistra, che slitterà dalla prima data del 5 aprile. Così come 10 anni fa, il candidato di Cinque stelle si ritroverà davanti i due grandi blocchi politici, quello dei partiti progressisti e di sinistra e quello tradizionale del centrodestra, che per l’occasione si presenterà come coalizzato alla Regione, a iniziare dalla presenza della novità (in Sardegna e ora anche nel capoluogo) della Lega di Salvini e dei sardisti, dall’anno scorso organici alla coalizione. La sinistra sarà inoltre rappresentata da Progetto Nuoro 20-25, nata dall’iniziativa di Leonardo Moro, Tore Daga e Paolo Cottu, tre ex assessori delle ultime giunte di centro-sinistra, prima che in municipio entrassero a governare i civici dell’attuale sindaco, Andrea Soddu. Per il momento quella di Murgia si presenta come una lista monocolore, con la presenza esclusiva di grillini. Ma non si escludono da qui alle elezioni possibili accoppiamenti, limitati a liste civiche. Lo conferma la consigliera comunale, Sanna: «Il nostro statuto non prevede accordi con i partiti. Siamo infatti una forza politica, non ideologica. Sino a cinque anni fa non erano possibili intese elettorali neppure con liste di carattere civico». Regola che ha bloccato sin dai mesi scorsi la proposta ai pentastellati arrivata dal tavolo del centrosinistra e ribadita un paio di settimane addietro da Carlo Prevosto, candidato del Pd alle primarie. Non se ne farà nulla. Senza tuttavia chiudere il confronto politico. Come ricorda ancora Mara Sanna: «Se non sono contemplati accordi elettorali, il movimento non esclude intese per l’amministrazione, quando vi sono necessità specifiche e punti qualificanti da portare avanti. L’esempio viene dal governo nazionale, dove abbiamo partecipato a due maggioranze diverse, sempre con l’obiettivo di due esecutivi di scopo».

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