La Nuova Sardegna

Nuoro

Unione dei Comuni, Daga presidente

di Giulia Serra
Unione dei Comuni, Daga presidente

Il sindaco di Sindia eletto dopo le dimissioni del primo cittadino di Macomer

22 aprile 2020
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MACOMER. Il sindaco di Sindia Luigi Daga è stato eletto presidente dell'Unione dei Comuni del Marghine. Dopo le dimissioni irrevocabili dalla carica del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, l'ente ha potuto procedere con le elezioni interne, così come previsto dalla statuto. Lo stesso Daga, in questi sei mesi nei quali Succu era sottoposto alle misure cautelari nell'ambito dell'inchiesta Ippocrate, si era assunto la responsabilità di guidare l'Unione per evitare il pantano. Ora, uscendo da un limbo politico-burocratico, l'organismo che riunisce i dieci comuni del Marghine e che eroga importanti servizi territoriali, dovrà riorganizzarsi e superare le tante criticità che ne hanno ingessato l'azione. Il nuovo avvio può contare sulla inusuale partecipazione di tutti i componenti dell'assemblea e su una linea condivisa nel sostegno al neo presidente. Ringraziando tutti, Daga ha però posto sul tavolo una condizione, quella della propria disponibilità a termine: «ci sono le elezioni amministrative in 4 comuni su 10 e possibili cambi di amministratori ed è giusto che l'Unione apra un confronto politico interno. Io non sarò più disponibile dopo le elezioni».

A dare un contributo pratico al dibattito è stato il sindaco di Dualchi Ignazio Piras: «una volta che gli aspetti organizzativi del personale saranno messi a punto, tutti dovremo essere coinvolti» ha sottolineato Piras ribadendo l'urgenza di recuperare il tempo perso e proponendo la creazione di gruppi di lavoro ed un maggiore impegno da parte di tutti per scongiurare il rischio che la Regione sottragga le risorse che ancora non si è riusciti a spendere. Ed è qui che gli animi si scaldano: pur concordando con l'istituzione di gruppi di lavoro, il sindaco di Silanus Gian Pietro Arca ha ricordato che «il rallentamento dell'Unione è responsabilità di alcuni amministratori e in primo luogo del sindaco di Bolotana». Un'accusa pesante, alla quale Arca aggiunge che, nonostante questo, i piani di sviluppo territoriali procedono e che ai problemi si è trovata una soluzione, come nel caso del Giudice di Pace. «È un'eresia» - ha replicato la sindaca Annalisa Motzo sostenendo la correttezza delle proprie posizioni sia per quanto riguarda la sua mozione sulla questione dell'incompatibilità alla carica di presidente, sia per i rilievi sull'interpretazione dello statuto dell'ente.

A fare da sponda al sindaco Arca c'è la sindaca di Lei Marcella Chirra, che ha rincarato la dose sulle assenze della rappresentante bolotanese: «Se tutti fossimo rimasti a casa – chiede alla collega Motzo – come avremmo fatto ad andare avanti?». A stemperare il clima è stato Ignazio Piras, chiedendo di evitare i processi e di guardare avanti. In discussione anche il ruolo che il Comune di Macomer, ora rappresentato da Rossana Ledda, dovrebbe ricoprire nell’ente: la sindaca di Lei ha dichiarato la sua contrarietà a inserire di diritto un componente macomerese nella giunta dell'Unione.

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