SPORT E SOLIDARIETà
Progetto Farfalla: «Aiutateci a tenere in piedi le palestre sociali»
di Stefania Vatieri
NUORO. Palestre sociali: un antidoto contro l’isolamento, il degrado e la povertà. Una medicina naturale che sarà in grado di ricucire un tessuto sociale sempre più sfilacciato e reso ancora più...
30 aprile 2020
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NUORO. Palestre sociali: un antidoto contro l’isolamento, il degrado e la povertà. Una medicina naturale che sarà in grado di ricucire un tessuto sociale sempre più sfilacciato e reso ancora più fragile dall’emergenza Coronavirus. Il post quarantena, Nanni Sale presidente dell’associazione sportiva Progetto farfalla e promotore della lodevole iniziativa “Sport gratis per le famiglie meno abbienti” lo immagina così: non semplici luoghi dove praticare attività sportiva, ma piuttosto microcosmi aperti a tutti gratuitamente dove vivere esperienze positive, collaborare e lottare per un ideale comune. Un sogno che potrebbe infrangersi da un momento all’altro a causa delle enormi difficoltà economiche causate dal prolungato lockdown. «Stiamo viaggiando sul filo di lana – racconta Nanni Sale – in questo periodo abbiamo riflettuto molto sul nostro lavoro, su ciò che siamo e rappresentiamo per una buona fetta di questa città e abbiamo deciso di mettere in campo tutti i soldi racimolati per permettere ai ragazzi di partecipare alle gare al servizio delle famiglie più bisognose – sottolinea –. Non vogliamo chiedere l’elemosina a nessuno ma vorremmo lanciare un appello all’amministrazione comunale affinché ci venga incontro togliendo almeno per un periodo le tasse sugli immobili. La nostra palestra non si trova in una struttura comunale e quindi noi l’affitto e tutte le utenze le abbiamo dovute pagare. Ma ora è giunto il momento di mettersi una mano sulla coscienza e capire che la nostra non è una semplice palestra di judo ma una piccola realtà sempre al servizio delle fasce più deboli».
«Cerchiamo di risolvere i problemi di tutti perché si sa i soldi sono sempre pochi – racconta il maestro con emozione – quindi se c’è qualcuno che sa riparare rubinetti, lavatrici o quant’altro si mette a disposizione gratuitamente per aiutare chi ne ha bisogno». Un principio che per la grande famiglia del Progetto Farfalla vale per qualsiasi cosa.
«Oggi più di prima credo sia necessario riformulare il concetto di palestra e di sport – prosegue Nanni Sale, che ha dovuto abbassare la saracinesca della sua bella realtà di via Aosta un mese e mezzo fa – Questo periodo è stato molto intenso perché nonostante la palestra fosse chiusa, il contatto con i nostri ragazzi e le famiglie è rimasto vivo più che mai – racconta – Le nostre energie le abbiamo incanalate per rispondere alle decine di richieste di aiuto che sono giunte dalle famiglie dei ragazzi che seguiamo perché ora bisogna fare i conti con una vera emergenza sociale». Dalla spesa, al materiale didattico fino alle telefonate per incoraggiare i più piccoli, Progetto Farfalla prosegue imperterrito la sua attività contro le divergenze sociali. «Il mio più grande sogno è che la nostra piccola realtà diventi un modello per le tante società sportive presenti in città e non solo, con l’obiettivo di permettere a tutti i bambini e ragazzi di poter ancora sognare e credere che un giorno sul podio dei grandi campioni ci possano essere anche loro».
«Cerchiamo di risolvere i problemi di tutti perché si sa i soldi sono sempre pochi – racconta il maestro con emozione – quindi se c’è qualcuno che sa riparare rubinetti, lavatrici o quant’altro si mette a disposizione gratuitamente per aiutare chi ne ha bisogno». Un principio che per la grande famiglia del Progetto Farfalla vale per qualsiasi cosa.
«Oggi più di prima credo sia necessario riformulare il concetto di palestra e di sport – prosegue Nanni Sale, che ha dovuto abbassare la saracinesca della sua bella realtà di via Aosta un mese e mezzo fa – Questo periodo è stato molto intenso perché nonostante la palestra fosse chiusa, il contatto con i nostri ragazzi e le famiglie è rimasto vivo più che mai – racconta – Le nostre energie le abbiamo incanalate per rispondere alle decine di richieste di aiuto che sono giunte dalle famiglie dei ragazzi che seguiamo perché ora bisogna fare i conti con una vera emergenza sociale». Dalla spesa, al materiale didattico fino alle telefonate per incoraggiare i più piccoli, Progetto Farfalla prosegue imperterrito la sua attività contro le divergenze sociali. «Il mio più grande sogno è che la nostra piccola realtà diventi un modello per le tante società sportive presenti in città e non solo, con l’obiettivo di permettere a tutti i bambini e ragazzi di poter ancora sognare e credere che un giorno sul podio dei grandi campioni ci possano essere anche loro».