La Nuova Sardegna

Nuoro

«Ho sconfitto il covid, torno dai miei vecchietti»

di Stefania Vatieri
«Ho sconfitto il covid, torno dai miei vecchietti»

Il racconto di una infermiera della casa di riposo di Bitti: «Contagiata al lavoro ma ora sono guarita»

07 maggio 2020
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NUORO. «Quando ho scoperto di essere positiva al Coronavirus la mia paura più grande è stata quella di poter contagiare i miei anziani genitori». Il racconto di Silvia (nome di fantasia per tutelare la privacy) infermiera in prima linea nella casa di riposo di Bitti Nostra Signora de su Meraculu dove circa due mesi fa sono risultati positivi 18 pazienti e 14 operatori sanitari, inizia così.

Da qualche giorno la giovane infermiera è tornata al lavoro nella struttura per anziani dopo aver affrontato e sconfitto il virus nel corso di una quarantena durata oltre un mese e mezzo, con la paura costante di poter contagiare gli anziani genitori e di poter perdere i “vecchietti” come lei stessa chiama affettuosamente gli ospiti della casa di riposo dove lavora, che ha sempre accudito e curato con tanto amore. Richiusa in una soffitta, adattata a stanza, nell’ultimo e più isolato piano della casa di famiglia, Silvia racconta la sua battaglia contro il terribile virus. «Sono una persona che non si scoraggia facilmente – racconta la giovane operatrice sanitaria qualche giorno dopo essere risultata negativa al tampone – Non ho mai perso la fiducia e la speranza». Tutto è cominciato a inizio marzo quando dopo svariati casi di influenza è saltato all’occhio lo stato di salute di uno degli ospiti ultra ottantenne che ha iniziato a manifestare i classici sintomi del Covid-19. «Proprio in quel periodo un’ondata di influenza aveva travolto gli anziani della struttura, un fatto che in realtà non ci aveva preoccupati più di tanto perché nel periodo invernale era una consuetudine – spiega – L’anziano signore dopo qualche giorno di febbre ha iniziato ad avere gravi difficoltà respiratorie, la saturazione era bassissima, così dopo avergli misurato i parametri vitali ho deciso di chiamare l’ambulanza eriche necessitava di un ricovero in ospedale: lui è il primo ospite della struttura risultato positivo al Covid-19. Dopo qualche giorno dal suo ricovero ho iniziato a sentirmi male: avevo un forte mal di testa e qualche linea di febbre. Di mia iniziativa ho deciso di mettermi in quarantena e non andare al lavoro». Il referto del tampone somministrato dopo poco è stato inesorabile: positiva.

«Da quel momento in poi è iniziata la mia battaglia, fatta di videochiamate, libri, musica, tv, momenti di sconforto ma anche di gioia – dice – La cosa più terribile è stato non sentire gli odori e i sapori. Il peggio per Silvia, affetta oltretutto da una grave patologia, è passato dopo circa una settimana quando la tosse e la febbre sono via via spariti per lasciare il posto a un brutto ricordo ormai sbiadito. «A me è andata bene —conclude Silvia —, ma per tante persone non è così e quindi ciò che mi sento di dire a tutti è di rispettare le regole, se stessi ma soprattutto gli altri».

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