La Nuova Sardegna

Nuoro

«Spostateci o qui chiude tutto»

di Valeria Gianoglio
«Spostateci o qui chiude tutto»

Gli ambulanti del settore abbigliamento: «Siamo ridotti a 5. Per salvarci ci devono unire all’ortofrutta»

30 maggio 2020
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NUORO. «Lo vedi, basta guardarsi intorno: oggi siamo rimasti in cinque, ma la scorsa settimana, al ritorno dopo la quarantena, eravamo appena in due. Il mercatino ambulante dell’abbigliamento, ormai, qui in piazza Italia, così com’è, è sostanzialmente morto. Troppi cambi di sede in tanti anni, e poi gli acquisti su internet, e la gente che si disabitua, soprattutto nei centri più grossi come Nuoro, a differenza dei paesi. Qui, l’unica salvezza sarebbe la possibilità di farci spostare nello stesso giorno del mercato della frutta e verdura, il sabato, o magari in un’altra data, ma insieme. Altrimenti non ne usciamo». Tonino Recanati finisce di sistemarsi meglio la mascherina sul viso, risponde alle richieste di una cliente che chiedeva un paio di scarpe comode per aggirarsi in casa, e nel frattempo, e dall’alto dei suoi 60 anni trascorsi tra bancarelle e scarpe in mezza Sardegna, dispensa anche la sua lucida visione del commercio ambulante a Nuoro città. E del suo immediato futuro. Nello spiazzo che sovrasta i parcheggi sotterranei di piazza Italia ieri mattina fa parecchio caldo, i clienti si contano sulle dita di una mano, e i camion dei commercianti ambulanti pure.

«Oggi siamo in cinque – racconta anche Roberto Zedde, di Nuoro, che lavora nel settore dell’89, quando girava insieme al padre e aveva 13 anni – ma ormai, anche in periodi più tranquilli, non siamo più di tanti. Ormai la gente si è disabituata, preferisce comprare su internet, e poi tanti cambi di sede e spazi, qui a Nuoro non hanno fatto sicuramente bene al mercatino dell’abbigliamento. Dai tempi di via Montale e di via Santa Barbara, quando eravamo anche in 130, non è stato più lo stesso. Sono passati davvero tanti anni, e da tempo è tutto cambiato. Certo, potrebbe aiutare, farci aprire il sabato, in contemporanea con il mercato dell’ortofrutta».

«Il punto è proprio questo – spiega, dal canto suo, il rappresentante provinciale dell’Anva-Confesercenti, Roberto Stara – il Comune deve darci la possibilità di fare il mercatino dell’abbigliamento nello stesso giorno di quello dell’alimentare. È una richiesta che abbiamo fatto da tempo come categoria. Altrimenti siamo destinati a sparire. Perché già di per sè il periodo è difficilissimo: diversi nostri colleghi ambulanti sono rimasti fuori dall’Italia, a causa delle restrizioni per il coronavirus. E poi ci sono tutte le questioni legate al cambiamento delle abitudini di acquisto, alla concorrenza esercitata da internet. Abbiamo bisogno di un sostegno concreto, insomma, e per quanto riguarda Nuoro in particolare abbiamo bisogno anche di un cambiamento come, appunto, la possibilità di unirci al mercato dell’ortofrutta. Serve, però, che il Comune faccia un bando, nel quale ci dia questa possibilità e la specifichi. Ma bisogna fare in fretta: i tempi sono difficili e non possiamo più aspettare».

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