La Nuova Sardegna

Nuoro

Tagli all’Isre, l’ira di Soddu «Minato il ruolo dell’ente»

di Paolo Merlini
Tagli all’Isre, l’ira di Soddu «Minato il ruolo dell’ente»

Il sindaco contro la Regione che ha ridotto dell’80% i fondi del programma 2020 La commissaria Masala: «Scelte operate a causa del Covid, ma ce la faremo» 

31 maggio 2020
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NUORO. I tagli all’Istituto etnografico, un milione 200mila euro in meno rispetto al 2019 per le attività culturali del 2020, fanno discutere. L’Isre potrà infatti contare su appena 300mila euro nel corso dell’anno per le iniziative già programmate e rinviate o modificate a causa dell’emergenza Covid-19. Il taglio introdotto dalla legge finanziaria regionale fa ovviamente salvo il pagamento degli stipendi al personale dipendente (circa due milioni 800mila). A farne le spese è dunque la programmazione culturale, i cui fondi sono stati ridotti dell’80 per cento: nel 2019 infatti, quando l’ente era guidato da un consiglio d’amministrazione (presidente Giuseppe Pirisi e consiglieri Andrea Soddu e Antonello Mercurio), in carica sino all’ottobre scorso, i fondi impiegati erano attorno al milione e mezzo di euro. Un solo evento, fra l’altro al centro di polemiche e discussioni, la mostra di sculture “Orti di Grazia”, era costato all’Isre ben 250mila euro, praticamente la somma ora a disposizione per tutte le attività dell’anno.

Particolarmente critico sui tagli ma più in generale sul commissariamento dell’ente è Andrea Soddu. Va ricordato che il sindaco di Nuoro fa parte per statuto del Cda dell’ente e dunque ha voce in capitolo nelle politiche culturali dell’Isre. Con il commissariamento dell’ente il Cda è stato ovviamente mandato a casa. «Quello che sta accadendo – dice Soddu – è una cosa gravissima, resa ancora più pesante dal Covid-19 che ha dilatato i tempi. La riforma degli enti, nella quale è ricompreso l'Isre, è ferma al palo. Con grande danno per tutta la Sardegna, per tutti i settori e, per quanto riguarda la cultura e Nuoro, un fatto grave e antistorico. L'Isre – prosegue Soddu – è il cuore propulsivo della Cultura della Sardegna che, cogliendo spunto e custodendo le tradizioni etnografiche, vuole tracciare il suo ruolo per il futuro, puntando alla centralità del Mediterraneo. Privare questo ente di una guida politica, sottrarre ad esso risorse per milioni di euro, togliere alla città di Nuoro il ruolo di coamministrazione dell'ente, costituisce un vulnus cui va posto immediatamente rimedio».

Di tutt’altro segno le dichiarazioni di Stefania Masala, commissaria straordinaria dell’ente dallo scorso ottobre. Ammette che da parte del legislatore c’è stato probabilmente un errore ma lo attribuisce alla situazione particolarmente concitata durante la stesura e l’approvazione della legge finanziaria, in tempi strettissimi a causa dell’emergenza Covid e come tale senza che i consiglieri regionali avessero l’opportunità di proporre emendamenti specifici per l’Isre. Nonostante ciò Masala sottolinea come l’emergenza Covid, che ha bloccato parte dell’attività per quasi tre mesi, costringerà anche per il resto dell’anno a proporre iniziative che rispettino il divieto di assembramento. «Tengo a sottolineare che l’assessore alla Cultura Andrea Biancareddu è al nostro fianco», dice Stefania Masala, «e ho fiducia che con il ritorno alla normalità il bilancio triennale e dunque la programmazione dell’ente sarà in futuro quella già impostata in precedenza. Credo che il programma 2020 abbia comunque dei punti premianti, a partire dal festival IsReal. E che durante la quarantena l’istituto si sia appropriato in pieno di una nuova dimensione, quella online, che ci ha dato soddisfazioni e riscontri di pubblico».

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