La Nuova Sardegna

Nuoro

Ospedale di Lanusei, zero rimborsi: non arrivano gli anestesisti

di Giusy Ferreli
Ospedale di Lanusei, zero rimborsi: non arrivano gli anestesisti

LANUSEI. La corrispondenza tra Ats e Brotzu per il trasferimento di due anestesisti con destinazione ospedale di Lanusei è andata avanti per giorni. Alla fine il sospirato nullaosta è arrivato con...

20 giugno 2020
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LANUSEI. La corrispondenza tra Ats e Brotzu per il trasferimento di due anestesisti con destinazione ospedale di Lanusei è andata avanti per giorni. Alla fine il sospirato nullaosta è arrivato con decorrenza 16 giugno. Tutto bene dunque? Neanche per sogno perché manca un piccolo particolare: in Ats nessuno ha messo nero su bianco la disponibilità a dare ai due specialisti i rimborsi previsti. Ergo, dei due anestesisti, la cui attività è di vitale importanza per la sopravvivenza del reparto tenuto in piedi dai 9 medici a fronte dei 14 previsti in pianta organica, ancora non si è vista neanche l’ombra. La delibera di Paolo Cannas, commissario straordinario dell’azienda ospedaliera cagliaritana dà il via libera al comando temporaneo per 6 mesi (rinnovabili) non è servita a tranquillizzare l’amministrazione c che da tempo si batte per ottenere il potenziamento dell’organico al Nostra signora della Mercede) proprio perché manca il particolare del trattamento economico già concordato tra azienda unica e specialisti del Brotzu che avrebbero dovuto prendere servizio lunedì scorso. «Ora aspettiamo non solo che questo nodo venga sciolto ma che si dia corso agli impegni assunti dai vertici Ats sul potenziamento del nostro ospedale con l’espletamento dei concorsi per i primariati e con le assunzioni di nuovi specialisti per i reparti in affanno» commenta il sindaco Davide Burchi. Nel frattempo nulla è cambiato: i medici che aspettano l’arrivo dei due colleghi, sono sempre più sotto stress a causa dei carichi di lavoro ma continuano imperterriti a lavorare. Non sfugge ai ritmi massacranti il responsabile Francesco Loddo che dovrebbe occuparsi degli aspetti organizzativi e invece si sobbarca i turni, anche quelli notturni, come fanno i suoi colleghi. L’ultima parola spetta all’Ats che deve formalizzare il passaggio con i due specialisti. L’alternativa? La chiusura del reparto. Una sconfitta per la sanità isolana e un cruccio per gli ogliastrini.

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