La Nuova Sardegna

Nuoro

Visite al poliambulatorio maggioranza contro l’Assl

di Alessandra Porcu
Visite al poliambulatorio maggioranza contro l’Assl

Macomer, i consiglieri chiedono all’azienda come intenda gestire le liste d’attesa «Serve un piano di recupero delle prenotazioni sospese per l’emergenza Covid»

23 giugno 2020
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MACOMER. La presa di posizione dei consiglieri di maggioranza del Comune di Macomer è dura. Sul banco degli imputati c’è il management della Assl di Nuoro e la gestione ordinaria del poliambulatorio macomerese. «Cosa sta facendo per favorire la ripresa delle normali attività? – si legge nel documento presentato dal capogruppo Gianfranco Congiu –. È stato redatto il protocollo operativo aziendale imposto dalla delibera della Giunta regionale del 4 giugno scorso? Sono stati resi noti i criteri di selezione dei pazienti che hanno diritto alle prestazioni specialistiche ambulatoriali? Quali sono le misure organizzative adottate per gestire le liste d’attesa e quali gli orari di erogazione delle prestazioni ambulatoriali, considerando che la Regione vi esorta a essere operativi anche di sera e nei prefestivi?». Questi sono solo alcuni dei quesiti sottoposti all’attenzione di chi è alla guida dell’Area socio sanitaria locale nuorese.

«Al poliambulatorio di Macomer tutto tace – tuonano i consiglieri –. Vorremmo conoscere i percorsi alternativi per i pazienti più fragili e il piano di recupero per le prenotazioni sospese a causa dell’emergenza Covid. In attesa delle risposte, registriamo, sconsolatamente, come l’utenza venga “dirottata” dal Cup presso le strutture del capoluogo barbaricino oppure rinviata anche a 8/10 mesi favorendo così le disdette e il contestuale riversamento negli studi privati. In un contesto di totale impasse della sanità territoriale arrivano i primi pensionamenti del personale dirigenziale. Sono state avviate – incalzano i consiglieri – le procedure per la sostituzione dei responsabili del laboratorio analisi, della dialisi e, tra qualche mese, del responsabile del servizio di oncologia?. Intanto monta una protesta quotidiana di utenti e familiari che non trovano risposte adeguate. Non hanno certezze e ciascuno si organizza come può e secondo le sue capacità per preservare la propria salute – denuncia la maggioranza in consiglio comunale –. A gravare ulteriormente sui pazienti sarebbe, sempre a quanto riportato nel documento, l’incomprensibile pretesa che i medici di famiglia redigano nuovamente le impegnative per le visite già prenotate, sospese o rinviate. Tutto questo è inaccettabile. Così – conclude la nota – si destabilizzano i malati, reduci da lunghi e pesanti mesi di totale isolamento, i loro familiari e il personale sanitario. In questo modo si perpetua una logica malsana che vorrebbe la sanità territoriale una dependance dei grandi ospedali urbani».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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