La Nuova Sardegna

Nuoro

Driss diventa italiano dopo 23 anni

Driss diventa italiano dopo 23 anni

A Birori un pastore di origine marocchina ha giurato fedeltà alla Repubblica

24 giugno 2020
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BIRORI. «Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare le leggi dello Stato». Con questa formula Driss Mouzekki, 54enne di origine marocchina, dallo scorso 23 giugno è ufficialmente un cittadino italiano. La cerimonia si è svolta nell’aula consiliare del Comune di Birori alla presenza della sindaca Silvia Cadeddu e di tutti i consiglieri. «È un giorno speciale», ha detto il primo cittadino con la voce rotta dall’emozione. «Un traguardo che abbiamo raggiunto insieme. Sono felice di aver avuto l’onore di conferire a Driss questo status acquisito per essersi sempre comportato in modo esemplare. Vive nel nostro paese da 10 anni e si è distinto per la sua onestà. È un lavoratore instancabile e un bravo padre di famiglia». Lui, ben voluto dall’intera comunità, aspettava questo momento da tempo. «Speravo un giorno di ottenere la cittadinanza italiana», ha raccontato, «Qui non sono mai stato trattato come uno straniero. Mi sono sempre sentito sardo. Birorese. Ho iniziato a girare il mondo dall’età di 15 anni, eppure è solo in quest’isola che mi sono sentito davvero a casa».

Per questo in Sardegna Driss ha messo radici, sposando Nezha Toufik e diventando padre di due femminucce e di un maschietto. «Ho una vita felice e appagata. Da diverso tempo lavoro come pastore nell’azienda bortigalese dei Milia. Amo la campagna, conosco uno per uno gli animali di cui mi occupo. Sono un uomo fortunato, ho avuto tanto dalla vita». La serietà e la gentilezza hanno spalancato a Driss le porte del Marghine. «Conosco tanta gente. Sono stato accolto a braccia aperte e spero che i miei figli si costruiscano un futuro qui ».

A tessere le lodi di Driss Mouzekki è stato anche il sindaco di Bortigali. «Ci conosciamo da 23 anni – ha spiegato Francesco Caggiari – da quando, trasferitosi qui dall’Africa, lavorava in un’azienda zootecnica di Macomer nella quale svolgevo la mia professione di veterinario. Di lui mi avevano colpito l’educazione e le capacità lavorative. Ricordava a memoria il numero delle marche auricolari di tutti i bovini». «Driss – ha aggiunto Silvia Cadeddu – è un esempio di integrazione. Un baluardo per chi, con tenacia e onestà, decide di costruirsi una nuova vita in qualunque posto del mondo. Lui è un valore aggiunto per Birori e per tutti i suoi abitanti». Alla fine del giuramento, il primo cittadino gli ha donato un volume della Costituzione. «È il testo più importante del nostro Paese. Ogni sua pagina – ha concluso la sindaca Silvia Cadeddu – racchiude i principi e le norme su cui si fonda la Repubblica. Quei capisaldi che oggi le hanno permesso di essere un cittadino italiano». (a.p.)

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