La Nuova Sardegna

Nuoro

“Kent’Erbas”: il Gal contro la Regione

di Alessandra Porcu
“Kent’Erbas”: il Gal contro la Regione

Birori, 7 beneficiari del bando attendono da anni 720mila euro di finanziamento

29 giugno 2020
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BIRORI. «Procederemo per vie legali e se ci saranno i presupposti chiederemo i danni alla Regione». Stanchi di attendere il finanziamento di 720mila euro, bloccato per un cavillo burocratico, i 7 beneficiari del fondo hanno deciso di affidarsi a un avvocato. «Negli ultimi 4 anni abbiamo investito tempo e denaro, diventando parte attiva, insieme al Gal Marghine, del progetto “Kent’Erbas”. Ora, invece di raccogliere i frutti del duro lavoro, ci ritroviamo con un pugno di mosche». Peppino Chessa, allevatore di Birori, non nasconde il proprio disappunto per l’epilogo di una vicenda che definisce incomprensibile e inaccettabile. «Abbiamo messo anima e cuore per creare sviluppo sostenibile nel nostro territorio. Per regalare ai giovani alternative e sbocchi occupazionali. E la Regione che fa? Blocca l’intera macchina organizzativa. Senza i contributi che ci spettano di diritto non siamo in grado di dare continuità al piano che prevedeva la costruzione di fienili, abbeveratoi, recinzioni e strutture leggere per il ricovero del bestiame. E di conseguenza – sottolinea – non potranno partire neppure le fattorie didattiche, l’ippoterapia e l’inserimento lavorativo per le persone disagiate».

“ Kent’Erbas”, progetto sperimentale unico in Sardegna nel suo genere, è uno dei fiori all’occhiello del Piano di sviluppo locale voluto dal Gal. Prevede la valorizzazione di latte, formaggi e carne di qualità ottenuti da animali alimentati prevalentemente al pascolo naturale e con fieno autoprodotto. Un percorso condiviso con la facoltà di Medicina dell'Università di Cagliari, l’Agenzia regionale Agris e poco meno di una trentina di aziende zootecniche di Macomer, Borore, Birori, Sindia, solo per citarne alcune.

«Anche il Gruppo d’azione locale del Marghine – spiega il presidente Sergio Sulas – sta prendendo in considerazione l’ipotesi di procedere legalmente. È surreale che venga messo in discussione il lavoro pregresso».

Sembrerebbe, dunque, non esserci più spazio per il dialogo con la Regione che, precisa il direttore del Gal Stefano Carboni «dopo aver validato 5 dei nostri bandi, ora mette in discussione le modalità con cui è stati approvati, compreso il sesto. Il motivo? Non sarei dovuto essere io, direttore, a dare il via libera al documento finale bensì l'intero Cda del Gal. Se non lo avessi fatto, però – puntualizza Carboni, – sarei andato contro il nostro regolamento interno». Forte della correttezza del suo operato, il Gruppo d’azione locale del Marghine attende di riunirsi in assemblea. Tra una decina di giorni verranno chiamati a raccolta i 211 soci, compresi i sindaci dell’Unione dei Comuni. «Sarà l'occasione per confrontarci e portare avanti, insieme, le istanze del territorio» conclude il presidente Sergio Sulas.

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