La Nuova Sardegna

Nuoro

Sulle tracce del geotritone nelle viscere di Siniscola

Mauro Piredda
Sulle tracce del geotritone nelle viscere di Siniscola

La grotta di Gana ’e Gortoe riapre alle visite guidate dopo sei mesi di chiusura. Le operatrici del Ceas: «La cavità custodisce un tesoro di storia naturale»

06 luglio 2020
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SINISCOLA. «Rientriamo dopo sei mesi di chiusura e la grotta è sempre bellissima». Manuela Mulargia e Maria Luisa Mason parlano della grotta di Gana ‘e Gortoe, appena riaperta alle visite del pubblico. Visite coordinate dalle operatrici del Centro di educazione ambientale e di educazione alla sostenibilità di Santa Lucia. La cavità carsica baroniese, ora nuovamente visitabile dopo i periodi più critici di diffusione del covid, custodisce al suo interno un tesoro di storia naturale e comunitaria della cittadina: l’acqua che vi scorre, la fauna che la popola, la popolazione che l’ha visitata e le storie delle persone che l’hanno vissuta (durante il secondo periodo bellico fu anche un naturale sicuro rifugio antiaereo). I visitatori, che durante il tempo dell’incursione (un’ora circa) saranno muniti di caschi e luci forniti dalle operatrici, saranno circondati da stallatiti, colate e vaschette. All’interno si potrà visitare anche la fauna endemica rappresentata dal geotritone del Montalbo. Oltre al piccolo rettile sono presenti i pipistrelli ormai da diversi mesi risvegliatisi dal letargo e molto importanti per l’ecosistema.

«La presenza dei pipistrelli – spiegano Mulargia e Mason – è indice di una buona qualità del territorio. Ogni notte, quando escono per cacciare, sono in grado di divorare un numero incredibile di insetti che possono raggiungere un terzo o anche la metà del proprio peso. Sono quindi importanti per la lotta biologica alle zanzare e agli insetti dannosi per le colture. Una proliferazione di insetti nocivi, inoltre, potrebbe veicolare un aumento delle malattie negli uomini e negli animali». Ma i pipistrelli hanno anche un importante ruolo nella catena alimentare: «I loro escrementi si raccolgono sul pavimento, formando cumuli di guano: una risorsa insostituibile per numerosi piccoli organismi animali che vivono negli ambienti sotterranei».

Recentemente Gana ‘e Gortoe è stata inserita nel progetto di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale “Sardegna, terra unica” promosso dall’associazione Àndala Noa. Per l’occasione è stato diffuso un testo divulgativo in più lingue (tra le quali il sardo) e affiancato da una mappa con 25 musei, 4 musei d’arte, 19 siti archeologici, 11 chiese romaniche, 5 aree naturali (grotta compresa) e 5 “àteras destinatziones turìsticas”. Nei giorni scorsi sono state distribuite in tutta l’isola oltre diecimila cartine: attualmente si trovano nei siti e nei musei che hanno aderito all’iniziativa. «Vi ricordiamo – concludono Mulargia e Mason – che si tratta di una visita di tipo speleologico, nel quale ci sporcheremo di fango e bagneremo i piedi. Quindi dovrete indossare un abbigliamento adeguato».

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