Sulle tracce del geotritone nelle viscere di Siniscola
La grotta di Gana ’e Gortoe riapre alle visite guidate dopo sei mesi di chiusura. Le operatrici del Ceas: «La cavità custodisce un tesoro di storia naturale»
SINISCOLA. «Rientriamo dopo sei mesi di chiusura e la grotta è sempre bellissima». Manuela Mulargia e Maria Luisa Mason parlano della grotta di Gana ‘e Gortoe, appena riaperta alle visite del pubblico. Visite coordinate dalle operatrici del Centro di educazione ambientale e di educazione alla sostenibilità di Santa Lucia. La cavità carsica baroniese, ora nuovamente visitabile dopo i periodi più critici di diffusione del covid, custodisce al suo interno un tesoro di storia naturale e comunitaria della cittadina: l’acqua che vi scorre, la fauna che la popola, la popolazione che l’ha visitata e le storie delle persone che l’hanno vissuta (durante il secondo periodo bellico fu anche un naturale sicuro rifugio antiaereo). I visitatori, che durante il tempo dell’incursione (un’ora circa) saranno muniti di caschi e luci forniti dalle operatrici, saranno circondati da stallatiti, colate e vaschette. All’interno si potrà visitare anche la fauna endemica rappresentata dal geotritone del Montalbo. Oltre al piccolo rettile sono presenti i pipistrelli ormai da diversi mesi risvegliatisi dal letargo e molto importanti per l’ecosistema.
«La presenza dei pipistrelli – spiegano Mulargia e Mason – è indice di una buona qualità del territorio. Ogni notte, quando escono per cacciare, sono in grado di divorare un numero incredibile di insetti che possono raggiungere un terzo o anche la metà del proprio peso. Sono quindi importanti per la lotta biologica alle zanzare e agli insetti dannosi per le colture. Una proliferazione di insetti nocivi, inoltre, potrebbe veicolare un aumento delle malattie negli uomini e negli animali». Ma i pipistrelli hanno anche un importante ruolo nella catena alimentare: «I loro escrementi si raccolgono sul pavimento, formando cumuli di guano: una risorsa insostituibile per numerosi piccoli organismi animali che vivono negli ambienti sotterranei».
Recentemente Gana ‘e Gortoe è stata inserita nel progetto di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale “Sardegna, terra unica” promosso dall’associazione Àndala Noa. Per l’occasione è stato diffuso un testo divulgativo in più lingue (tra le quali il sardo) e affiancato da una mappa con 25 musei, 4 musei d’arte, 19 siti archeologici, 11 chiese romaniche, 5 aree naturali (grotta compresa) e 5 “àteras destinatziones turìsticas”. Nei giorni scorsi sono state distribuite in tutta l’isola oltre diecimila cartine: attualmente si trovano nei siti e nei musei che hanno aderito all’iniziativa. «Vi ricordiamo – concludono Mulargia e Mason – che si tratta di una visita di tipo speleologico, nel quale ci sporcheremo di fango e bagneremo i piedi. Quindi dovrete indossare un abbigliamento adeguato».
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