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Nuoro

Covid, Nieddu: «Sì all’Usca a Macomer»

Alessandra Porcu
Covid, Nieddu: «Sì all’Usca a Macomer»

L’assessore regionale incontra i sindaci a Silanus. Arca: soddisfatti, ma vigileremo sulle promesse

21 novembre 2020
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SILANUS. Il Marghine avrà presto la sua Usca, Unità speciale di continuità assistenziale. L’Rsa “Sereni orizzonti” di Macomer potrà accogliere i pazienti Covid in quarantena con sintomi lievi e gli uffici di Igiene pubblica verranno potenziati assumendo nuovo personale. Il via libera e le rassicurazioni in merito sono arrivate direttamente dall’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, nel corso dell’incontro in programma ieri mattina nell’aula consiliare del Comune di Silanus. «Io e gli altri amministratori della provincia di Nuoro, presenti alla riunione, avevamo bisogno di riposte chiare e precise. Finalmente sono arrivate», ha dichiarato il sindaco Gian Pietro Arca. «Ho apprezzato l’interessamento dell’esponente della giunta Solinas, ciò non toglie che vigileremo perché le promesse vengano mantenute. I nostri cittadini hanno il sacrosanto diritto a una sanità efficiente. A una medicina di prossimità capace di andare incontro ai loro bisogni. A un numero congruo di medici e infermieri che vengano messi nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile. La diffusione del coronavirus ha messo a dura prova l’intero sistema. Più volte abbiamo denunciato disservizi e manchevolezze, è giunto il momento – ha sottolineato Gian Pietro Arca –, di cambiare rotta perché a pagare il prezzo più alto non siano le nostre comunità».

Come detto, dalla Regione è arrivato l’ok affinché nella Rsa di Macomer vengano ospitati i pazienti Covid. «Sono soddisfatto che la mia proposta sia stata accettata. In questo modo – ha spiegato il sindaco Antonio Succu –, si potranno garantire cure e assistenza adeguate a soggetti che rischierebbero di non averne. L’altra buona notizia è che, non appena sarà attiva, un’ala della Residenza potrebbe essere riservata all’Usca del Marghine». E a tale proposito il sindaco di Dualchi, Ignazio Piras, nonché presidente del Comitato socio sanitario del Distretto di Macomer, rivendica la paternità della proposta. «Sono stato il primo a suggerire che nel nostro territorio venisse istituita un’Unità speciale di continuità assistenziale. Mi fa piacere che l’assessore Nieddu ne abbia garantito l’operatività, ma non sarò soddisfatto fino a quando non la vedrò in funzione». Tra le rassicurazioni giunte c’è anche quella sul laboratorio analisi nel Poliambulatorio di Macomer. Si temeva che il pensionamento del responsabile avrebbe messo a rischio la prosecuzione delle attività e invece da lunedì prossimo sarà al lavoro il sostituto. Anche le mammografie, interrotte da settimane, dovrebbero riprendere al più presto. «Al fine di migliorare la comunicazione tra Ats, amministratori locali e cittadini, ho richiesto l’istituzione di un numero verde – ha precisato il sindaco di Silanus –. Sui tamponi rapidi è al vaglio l’ipotesi che siano “ufficializzati” come quelli molecolari. Basterebbe l’esito negativo per poter rientrare al lavoro. Si è discusso poi dell’eventualità che i medici di base possano certificare, in modo volontario e alla stregua degli Uffici di Igiene pubblica, la guarigione del paziente Covid e la fine della quarantena». Insomma, tante le proposte. Molte le aspettative. La speranza è che l’incontro di Silanus possa segnare un nuovo inizio.

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