La Nuova Sardegna

Nuoro

«Serve subito un sistema efficiente e di qualità»

di Francesco Pirisi
«Serve subito un sistema efficiente e di qualità»

Istituzioni regionali, amministratori, associazioni e malati a confronto all’Eliseo L’assessore: «I problemi derivati dai tagli nazionali. Bandite gare per i medici» 

23 febbraio 2021
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NUORO. Tutti al capezzale della sanità territoriale in città e provincia. L’occasione è la seduta del Consiglio comunale aperto, ieri al cineteatro Eliseo. Ne discutono l’amministrazione civica di Nuoro, col sindaco Andrea Soddu, l’assessore della regionale della Sanità, Mario Nieddu, e insieme i sindaci, i dirigenti dell’Ares (ex Ats) e i rappresentanti delle associazioni dei malati. L’elemento che più di tutti ha potuto mettere a confronto così tante voci è la situazione dell’ospedale San Francesco. Nei giorni di massima emergenza del Covid è stato l’emblema delle difficoltà del sistema. Perché mancano 130 medici, su un totale di 500. Dei 29 direttori di reparto ne sono rimasti 7. Il commissario Massimo Temussi informa che dopo la crisi i numeri sono oggi già migliori: «C’è già la nomina – comunica – del primario di ortopedia. Sono stati espletati i concorsi per rimpolpare gli organici di pneumologia, centro trasfusionale e anestesia. Nuovi innesti anche per la nefrologia e la cardiologia che ha un responsabile “pro tempore”, in attesa della nomina definitiva. È stato bandito – conclude – anche il concorso per chirurgia (il reparto era stato chiuso per mancanza di medici, ndc)». La scena dell’Eliseo però la riempiono le voci di chi con le carenze e i disagi conseguenti all’emergenza Covid ha convissuto e oggi chiede una sanità migliore: «un sistema pubblico, che sia efficiente, efficace e di qualità», a riprendere la richiesta della consigliera comunale Lisetta Bidoni, che a novembre esordì in municipio con la richiesta di una seduta sulla sanità. Marilena Pintore, che nell’autunno scorso si era incatenata con chi condivide con lei la malattia oncologica, è la prima a denunciare e proporre: «Col Covid abbiamo dovuto rinunciare al nostro reparto. Chiediamo che siano ripristinati i servizi e garantite le cure».

Non è contenta di come vanno le cose neppure Maria Meloni, associazione delle malattie rare: «Potremmo – propone – essere addirittura un centro di studio, visto che, nostro malgrado, in Sardegna abbiamo anche delle malattie sconosciute da altre parti». Altri sodalizi di malati e ulteriori deficienze. Liliana Meini (sclerosi multipla): «I nostri ammalati – ricorda ai dirigenti della sanità – in questo periodo hanno visto aggravarsi le condizioni di vita, per l’assistenza che è stata scarsa». Non diversamente i parkinsoniani, con la presidente Maria Grazia Mortara: «C’era il progetto per l’équipe interdisciplinare. Si è bloccato tutto». Così come non è andato in porto, a Nuoro, l’ambulatorio per le visite di controllo dei trapiantati. Il portavoce, Francesco Lai, ricorda che «alcune centinaia devono ancora fanno la spola con Cagliari». L’assessore Nieddu, che fa la sintesi dei lavori, parla delle cause e delle soluzioni: «I problemi, che a Nuoro sono anche più marcati, derivano dai tagli nella sanità nazionale, che in un decennio hanno toccato 37 miliardi. Il problema più grosso è la carenza di medici. Da quando siamo entrati ad amministrare abbiamo bandito concorsi per 1000 assunzioni». Nieddu rimarca anche del rilancio delle borse di specializzazione, passate da 29 a 129. Assicurazioni a parte, la seduta è una serie di istanze, arrivate dai consiglieri comunali e dai sindaci, che si fanno una voce sola, in quella del primo cittadino di Nuoro, Soddu, dove viene rimarcato il diritto «a una sanità ospedaliera e territoriale potenziata».

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