La Nuova Sardegna

Nuoro

Da un anno senza ristori: scuole cittadine in rivolta

di Kety Sanna
Da un anno senza ristori: scuole cittadine in rivolta

I finanziamenti erogati dal Ministero e dalla Regione fermi nelle casse comunali Gli operatori: «Per i nostri amministratori il servizio per l’infanzia non conta»

14 giugno 2021
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NUORO. I servizi per l’infanzia, colpiti pesantemente dalla pandemia, in questi lunghi mesi hanno navigato a vista in attesa dei “ristori” ministeriali e regionali che, come vento in poppa, avrebbero potuto agevolare la rotta del loro faticoso viaggio. Ma di quei fondi, ad oggi, non si sa nulla, se non che sono fermi nelle casse del Comune in attesa di essere erogati. «Ancora una volta siamo stati dimenticati – dicono gli operatori delle scuole cittadine che da mesi attendono i fondi che hanno dovuto anticipare per la ripresa –. I nostri problemi, evidentemente, non sono un pensiero per l’amministrazione che considera il sistema educativo 0/6 anni di poco conto». Nove scuole stanno aspettando l’arrivo dei finanziamenti per l’anno scolastico 2020/2021 che la Regione ha stanziato un anno fa per far fronte agli effetti del Covid, al fine di garantire la copertura dei costi sostenuti dai gestori dei servizi educativi per la prima infanzia, e delle scuole paritarie, tenuto conto del mancato introito delle rette di frequenza (nonostante siano rimasti invariati i costi fissi di gestione ndr), ma anche dell’incidenza dei costi aggiuntivi dovuti alla ripresa delle attività in presenza nel rispetto delle direttive ministeriali. Nel luglio 2020 il Ministero del Lavoro aveva erogato al Comune di Nuoro un finanziamento di 130.394,00 euro per la copertura delle spese di gestione dei servizi educativi per l’anno 2020/2021. A questi, poi, si era aggiunta la somma di 28.281,23 euro che la Regione, nell’agosto dello stesso anno, aveva destinato all’amministrazione barbaricina per la medesima finalità. Di questi fondi, finora neppure l’ombra. Così come di quelli destinati ai centri estivi (96mila euro) che meritano, però, un capitolo a parte.

Per il momento l’unica certezza è che, in base alle richieste presentate dalle strutture (per numero di bambini iscritti), e accolte dal Comune, sono risultati beneficiari per il finanziamento erogato a luglio: l’asilo nido “Arcobaleno” (6.191 euro); scuola dell’infanzia “N.S. delle Grazie” (21.742, 25); asilo nido “Batti manine” (8.927,28), asilo nido “Cucciolandia” (7.199,42), asilo nido “Le Coccole” (7.775,37), scuola infanzia “G. Gallisay” (43.772,48), asilo nido “Stella stellina” (10.079,19), asilo nido “Piccini piccio” (12.095,03), asili nido comunali “Filastrocca-Mariposa-Primi passi” (12.611,48), per un totale di spesa di 130.394,00 euro. Nel frattempo, i gestori dei servizi educativi hanno continuato a dare fondo alle casse per riuscire a riaprire le scuole in sicurezza, riorganizzare gli spazi e dotarli di tutti i dispositivi necessari previsti nelle misure di prevenzione e protezione collettiva. In alcune di queste strutture, però, da qualche tempo non si riesce più a garantire i pagamenti degli stipendi degli operatori che, nonostante tutto, continuano a lavorare.

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