La Nuova Sardegna

Nuoro

Stop agli uomini violenti, nasce un centro di ascolto

Alessandro Mele
Stop agli uomini violenti, nasce un centro di ascolto

La questura del capoluogo firma un protocollo con l’associazione regionale. Previsto un percorso di consapevolezza e assunzione di responsabilità

22 giugno 2021
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NUORO. Sono 23 gli ammonimenti emessi dalla questura di Nuoro in materia di violenza domestica e stalking nel corso del 2020 e nei primi mesi del 2021. Tra i provvedimenti presi in materia di prevenzione, arriva ora la stipula del protocollo d’intesa con il Centro di ascolto per uomini maltrattanti del nord Sardegna. L’accordo di collaborazione, firmato dal questore di Nuoro Alfonso Polverino e dalla presidente del Cam Sardegna Nicoletta Malesa, prevede che le persone sottoposte ad ammonimento per atti persecutori e per violenza domestica vengano informate, al momento della notifica del provvedimento, della possibilità di rivolgersi al centro Cam, per inserirsi in un percorso di assunzione di consapevolezza della connotazione negativa, sul piano sociale e penale, delle azioni di violenza e stalking. Nello specifico, il protocollo d’intesa è finalizzato ad indirizzare l’autore delle condotte violente in un percorso di cambiamento orientato al rispetto del prossimo attraverso l’assunzione di responsabilità dei propri comportamenti.

L’obiettivo è, dunque, quello di intervenire direttamente su chi opera violenza al fine di prevenire ed arginare episodi che spesso degenerano in veri e propri reati penali. Tra le finalità del protocollo, quella di eliminare le varie condizioni che potrebbero determinare una ricaduta nel reato. I numeri del centro Cam, con quattro sedi operative sui territori di Sassari, Nuoro, Olbia ed Oristano, parlano chiaro: in oltre sei anni di attività, da luglio 2014 a settembre 2020, il centro di ascolto sardo ha avuto oltre 170 contatti. Nella Provincia di Nuoro, assicurano dalla questura, il fenomeno è in ogni caso costantemente monitorato e diversi sono stati gli interventi finalizzati a prevenire situazioni che potrebbero determinare la commissione di violenze ancora più gravi. E così, attraverso l’adozione del protocollo denominato “Zeus”, la questura di Nuoro intende rafforzare ulteriormente il sistema di prevenzione sul territorio. Si tratta di un sistema basato su un modello di rete virtuoso che coinvolge tutte quelle istituzioni quotidianamente impegnate contro la violenza domestica o di genere. Una rete ampia e a maglie strette quella del centro di ascolto, che si avvale della collaborazione di uno staff multidisciplinare costituito da counselor, psicologi, psicoterapeuti e criminologi e che si occupa della presa in carico ed il recupero degli uomini autori di violenza nelle relazioni affettive, collaborando in rete con gli istituti carcerari, i tribunali, le forze dell’ordine, gli istituti scolastici, i centri per la famiglia, gli uffici di esecuzione penale esterna, il centro per la giustizia minorile e l’ufficio servizio sociale per minorenni. Attraverso l’unità operativa in interforze, l’obiettivo finale è proprio quello di intercettare e ancor prima monitorare tutti quei comportamenti che anticipano l’atto stesso della violenza per poi prevenirne di successive e dunque tutelare donne, minori e soggetti fragili esposti a rischi. Una campagna preventiva che interviene direttamente sull’autore dei comportamenti violenti, il primo protagonista della violenza. Il protocollo tra questura di Nuoro e Cam rappresenta un intervento immediato rispetto a una situazione nazionale impietosa se si guarda ai dati nazionali in tema di violenza domestica contro le donne. Infatti, se 23 sono gli ammonimenti emessi dalla questura di Nuoro negli ultimi 18 mesi, 91 sono le donne uccise nel solo 2020 sul territorio nazionale, con un incremento preoccupante nei mesi del lockdown.

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