La Nuova Sardegna

Nuoro

Il pasticcio traghetti in Parlamento

di Giusy Ferreli

Arbatax. Interrogazione sullo stop imminente dei collegamenti con la penisola

28 giugno 2021
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ARBATAX. La grana del porto di Arbatax, dal primo luglio orfano dei traghetti, approda in Parlamento. Un’interrogazione dei deputati sardi – prima firmataria la capogruppo di Centro Democratico Mara Lapia – chiama in causa il ministro dei Trasporti per un intervento urgente teso a scongiurare la soppressione dei collegamenti con la Penisola. «Mesi di incertezze, proroghe dell’ultim’ora, corse saltate senza preavviso e bandi andati deserti. Su quanto sta accadendo da tempo nello scalo di Arbatax, ho presentato un’interrogazione al ministro Enrico Giovannini, perché si individui urgentemente una soluzione definitiva», dichiara la deputata, che nell’atto parlamentare, sottoscritto dai suoi colleghi sardi Frailis, Mura, Corda, De Martini Pittalis, Sasso Deidda e Vallascas ha posto all’attenzione del ministro e di Montecitorio le problematiche di un territorio che rischia di rimanere ancora più isolato. «La soluzione “ponte” per assicurare la Cagliari-Arbatax-Civitavecchia dal primo luglio al 31 dicembre 2021, non ha incontrato la disponibilità da parte degli armatori. L’ultimo bando è andato deserto e se anche vi fossero novità si tratterebbe di una soluzione temporanea», prosegue Lapia che per l’interrogazione ha preso spunto dal recente intervento del consigliere regionale ogliastrino, Salvatore Corrias, che aveva espresso le preoccupazioni al ministro. «Ho chiesto al ministro di intervenire affinché – conclude – venga individuato un percorso in grado di assicurare una soluzione definitiva e senza scadenze». Per i deputati, i sardi e gli ogliastrini devono avere le stesse opportunità e gli stessi diritti alla mobilità di tutti i cittadini italiani e su questo solco si è mosso Corrias che ha chiesto il loro intervento. «Il fatto che i deputati abbiano sottoscritto l’interrogazione da me sollecitata – osserva il consigliere – ci incoraggia sulla possibilità di fare fronte comune». Per Corrias rimane aperto il vero problema. «Quale sarà la posizione di Governo e Regione allo scadere del primo gennaio 2022, quando ci sarà il nuovo bando e dovranno esserci garanzie precise?». La preoccupazione del territorio è tangibile. E tangibile dovrà essere la riposta.

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