La Nuova Sardegna

Nuoro

Treno veloce, si aprono spiragli

di Francesco Pirisi
Treno veloce, si aprono spiragli

La vice-ministra Todde: «Priorità alle opere che si potranno finire nei termini imposti dal Recovery»

02 novembre 2021
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NUORO. Il progetto per potenziare la ferrovia nell’area centro-nord-est dell’isola può essere realizzato. La parola la spende Alessandra Todde, vice-ministra dello Sviluppo economico. «Durante un’interlocuzione recente ho potuto accertare la disponibilità a portare avanti l’iniziativa da parte dei Rfi, Rete ferroviaria italiana». L’intervento in questione è il miglioramento della Macomer-Nuoro e il suo prolungamento per arrivare a Olbia, attraverso la Baronia. L’opera è già all’interno di una delle schede da finanziarsi con i fondi del Recovery, inviata dalla Regione al ministero dei Trasporti, a fine aprile. Buone le premesse, ma da completare, è il pensiero della vice-ministra, di origini nuoresi, che è stata investita da tempo della questione dal comitato Trenitalia nel Nuorese, presieduto dall’avvocato Claudio Solinas. «È decisivo fare le richieste giuste – rimarca la rappresentante del Governo – e tenendo conto delle scadenze comunitarie, portare avanti un progetto che può essere anche a 10 anni, ma sapendo che entro il 2026 devono essere completati gli interventi importanti». Per chi aveva pensato che entro il 2026 ogni cosa si dovesse iniziare e concludere, le parole di Todde sembrano aprire nuove speranze. Senza illusioni, naturalmente, che non sono nella mentalità della vice-ministra. Tanto più che subito dopo fa accenno al fatto che la stessa Rfi, prima d’iniziare a programmare l’intervento tra il Nuorese e la Gallura, dovrà avere la certezza di vedersi assegnare dalla Regione la titolarità della Macomer a Nuoro, così da realizzare la linea a scartamento ordinario. «Il nodo va sciolto – afferma la vice-ministra – prima che si possa pensare di partire con la concretizzazione del progetto». Questione della quale per la verità il comitato Trenitalia nel Nuorese ha una lettura diversa: «Il fatto che la Regione abbia inviato la scheda al governo – è la tesi del presidente Solinas – vale come implicito assenso a disfarsi della vecchia strada ferrata, così da consentirne la riqualificazione. Pensare di metterlo ora come condizione – aggiunge – sarebbe come fare un passo indietro sull’intera iniziativa per il potenziamento delle linee ferroviarie nel Nuorese e nel nord-est della Sardegna».

La scheda di cui parla Solinas è quella redatta all’inizio di quest’anno dagli ingegneri dell’università di Cagliari. L’intervento più importante è la nuova linea da Pratosardo a Olbia. Un centinaio di chilometri, da percorrere in circa un’ora. La velocità tra i 150 e i 180 chilometri orari. Il costo è sul miliardo di euro. Sul lato opposto, a occidente, la realizzazione della nuova Nuoro-Macomer e il suo collegamento con la dorsale sarda, a Borore. La spesa è stimata in un’ottantina di milioni. Il risparmio di tempo sarà di circa trenta di minuti, rispetto all’ora e mezza attuale. Per ragioni orografiche, il tracciato salterà l’abitato di Nuoro, ma avrà il capolinea a Pratosardo. Un metropolitana di superficie collegherà i due siti, così da rendere il servizio funzionale e privo di vuoti.

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