La Nuova Sardegna

Nuoro

La sentenza

Processo Sindacopoli, quattro condanne per il malaffare nel mondo degli appalti

di Enrico Carta

	Nella foto grande Tore Pinna, in quelle piccole da sinistra Pierpaolo Sau, Pietro Crobu e Rinaldo Arangino
Nella foto grande Tore Pinna, in quelle piccole da sinistra Pierpaolo Sau, Pietro Crobu e Rinaldo Arangino

Concluso il processo di primo grado a Oristano sul filone di indagine per la Barbagia e il Mandrolisai. Sette anni e sei mesi all’ingegnere di Desulo, Salvatore Paolo Pinna. Colpevoli anche Rinaldo Arangino, Pietro Crobu e Pierpaolo Sau. Per gli altri imputati assoluzioni e prescrizioni

05 marzo 2024
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Desulo Quattro condanne, diverse prescrizioni e anche parecchie assoluzioni nel merito. Il collegio del tribunale di Oristano ha chiuso il primo capitolo giudiziario legato all’inchiesta denominata Sindacopoli – La squadra con cui fu svelato un giro di malaffare che coinvolgeva, a vario titolo e con ruoli differenti di primo piano oppure più defilati, politici e professionisti. Tutto, stando alla sentenza letta questa mattina, martedì 5 marzo, dalla presidente del collegio del tribunale, la giudice Carla Altieri (a latere Federica Fulgheri e Marco Mascia), girava attorno alla figura dell’ingegnere sessantenne di Desulo Salvatore Paolo Pinna, che subisce la condanna maggiore a sette anni e sei mesi di reclusione. Gli altri condannati sono Rinaldo Arangino, ex sindaco di Belvì 52enne, che sconterà sei anni; Pietro Crobu, 58 anni, ex vicesindaco ed ex assessore ai Lavori pubblici di Ortueri che ha davanti a sé quattro anni e otto mesi; Pierpaolo Sau, 61 anni, ex sindaco di Tonara con quattro anni e tre mesi.

Secondo il pubblico ministero Armando Mammone e ora anche secondo i giudici di primo grado, i quattro erano coinvolti in un intreccio tra studi professionali e amministrazioni che sarebbe servito a pilotare l’assegnazione della progettazione di opere pubbliche e l’esecuzione di appalti, incanalandola sempre nella stessa direzione. Così i politici si garantivano il loro tornaconto elettorale, mentre i professionisti venivano lautamente pagati attraverso soldi pubblici, escludendo di fatto il principio della rotazione e il coinvolgimento di altre imprese nei lavori da realizzare.

L’inchiesta scattata nel 2014 aveva poi coinvolto tantissime altre persone in Sardegna, arrivando sino ai vertici della politica regionale, chiamando in causa in altri filoni di indagine e in altre tranche processuali anche consiglieri regionali come Antonello Peru e Angelo Stochino. In questo procedimento che riguardava l’ambito della Barbagia e del Mandrolisai, territorio su cui è competente la procura di Oristano sebbene i Comuni interessati si trovino in provincia di Nuoro, erano coinvolti altri imputati che sono stati in parte assolti per via della prescrizione, in parte assolti nel merito. Tra i primi c’è lo stesso Salvatore Pinna e assieme a lui ci sono Francesco Chessa, Viviana Stochino, Antonio Fogu, Maria Lucia Fraghì, Carlo Sassu, Pietro Crobu, Alessandra Piras, Leila Dearca, Salvatore Casula, Gian Paolo Porcu, Paolo Vacca, Pierpaolo Sau e Piergiorgio Peddes.

Sono invece stati assolti nel merito, perché il fatto non sussiste Rinaldo Arangino su capi di imputazione differenti da quelli per cui è stato condannato, Gian Paolo Porcu, Salvatore Paolo Pinna, Francesco Chessa, Leila Dearca, Salvatore Casula, Pietro Crobu, Pierpaolo Sau e Piergiorgio Peddes.

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