Nuoro, inizia la novena delle Grazie. Migliaia di fedeli in arrivo
Oggi, 11 novembre, la vestizione del simulacro venerato fin dal 17esimo secolo
Nuoro In attesa della festa del prossimo 21 novembre, inizia domani, 12 novembre 2024, la novena dedicata a Nostra Signora delle Grazie nata per scogliere un voto fatto dalla città nel 1812. Allora fu l’amministrazione comunale, con l’appoggio del capitolo dei Canonici della Cattedrale, a rivolgersi al simulacro della Vergine, nell’antico quartiere di Seuna, per essere liberata da una terribile epidemia di Colera che stava investendo la città e il Nuorese.
Iniziano nove giorni di preghiera e meditazione nel santuario di Ponte ‘e ferru e come ogni anno sono attese migliaia di persone in arrivo da tutto il territorio per una festa che a Nuoro è più sentita di quella patronale e persino di quella del Redentore ad agosto. I giorni scorsi però la comunità delle Grazie ha vissuto un momento più intimo e generalmente partecipato da pochissimi, quello della traslazione del simulacro della Madonna, ritrovata nelle campagne di Sa Serra nel 17esimo secolo, dal suo altare di alabastro nel quale trascorre la maggior parte dell’anno, alla navata laterale del santuario dove viene sistemata per stare più a contatto con i fedeli durante i nove giorni.
La Madonna delle Grazie, in un momento così intimo nel quale viene anche cambiata di abito, non era abituata al clamore delle telecamere. Quest’anno, invece, oltre alla Nuova Sardegna, c’erano anche quelle dell’Istituto superiore regionale etnografico (Isre) che sulla festa delle Grazie sta realizzando un documentario per il quale le riprese sono iniziate già nella passata edizione. Per il resto il momento rimane intimo. Intorno al simulacro, poggiato in una stanzetta accanto all’ufficio del parroco padre Pinuccio Demarcus, alcune donne si occupano degli abiti della Madonna. Tra di loro, avvolte da un silenzio totale, Felicina e Graziella. La prima si commuove, piange, non riesce a dire niente. L’altra è la donna che ha donato i suoi capelli per realizzare la parrucca della statua. L’ultima di una lunga serie, la prima era stata datata al 1551 nella ricognizione voluta da monsignor Luca Canepa nel 1908. «Ogni anno è un’emozione diversa – commenta Graziella – ma soprattutto si tratta di un grande momento di fede. Le nostre mani sono spinte dalla preghiera».
In un’altra stanza altre parrocchiane si occupano di stirare i teli che adorneranno il baldacchino che alcuni uomini stanno invece montando in chiesa in attesa dell’arrivo delle composizioni floreali. La Madonna delle Grazie adesso è pronta per la sua novena.
Quest’anno sarà il predicatore giuseppino padre Alberto Barbaro a guidare i fedeli da oggi e fino al 20 novembre nelle messe previste alle 6.30, alle 8, alle 9.30 alle 11, alle 16.30 per i ragazzi e alle 18 animata a turno dalle parrocchie della città. Nel corso della novena è prevista anche la benedizione dei quadri dei beati della diocesi Antonia Mesina, beata Maria Grabriella Sagheddu e padre Giovanni Antonio Solinas; e di San Giuseppe Marello fondatore della congregazione dei giuseppini. Tre erano stati realizzati dal pittore Antonio Corriga e uno ex novo da Mario Adolfi.
Il 14 novembre, dopo la novena delle 18, si terrà il concerto del maestro Fabio Monni nel 50esimo anniversario dell’installazione dell’organo e in memoria di padre Fiorenzo Cavallotto scomparso 25 anni fa.
Il 21 novembre, giorno della festa, è prevista la presenza del superiore generale padre Jan Pelczarski, alle 11 la messa presieduta dal vescovo di Nuoro e Lanusei, monsignor Antonello Mura e animata dalla polifonica “Nicolao Praglia” con lo scioglimento del voto da parte dell’amministrazione comunale con la consegna dei 19 ceri votivi, uno per ogni quartiere della città, da parte dei membri della confraternita delle Grazie. Alle 15.45 la processione lungo le vie del centro storico e l’ultima messa alle 18 celebrata da don Alessandro Fadda, canonico delle Grazie.