La Nuova Sardegna

Nuoro

Il caso

Strage di gatti, è allarme a Siniscola

di Sergio Secci

	A Siniscola sono stati avvelenati una ventina di micetti
A Siniscola sono stati avvelenati una ventina di micetti

Una ventina di mici avvelenati negli ultimi giorni, allarme nel quartiere Duai

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Siniscola Bocconcini al veleno per uccidere i gatti tra il cimitero e il quartiere di Duai, alla periferia nord di Siniscola. Sono oltre venti i mici avvelenati negli ultimi giorni probabilmente per aver ingerito micidiali esche al veleno lasciate per strada da qualche sconsiderato. A dare l’allarme e chiamare alcuni volontari. «Non è la prima volta che succede - dicono -. Già alcuni anni fa avevamo segnalato questo grave problema, nella zona c’è qualcuno che si diverte ad abbandonare per strada il veleno con l’intento di sterminare i gatti e si tratta di un comportamento irresponsabile perché oltre agli animali, potrebbe rimanere intossicato anche qualche bambino o altri animali da compagnia».

Indignati di questa azione anche tanti residenti della zona che condannano l’uso sconsiderato del veleno posizionato senza alcuna precauzione forse per scoraggiare le incursioni di roditori. “C'è forte preoccupazione dopo l'ennesimo fatto avvenuto i primi giorni di quest’anno” dice l’assessore all’Ambiente del Comune Paola Fadda. «Una colonia di tre mamme e venti gattini sono stati infatti rinvenuti morti, presumibilmente avvelenati, tra il cimitero e le vicinanze. La segnalazione è avvenuta da parte di volontari e come amministrazione stiamo predisponendo gli atti per la segnalazione del fatto alla polizia municipale che ha partecipato attivamente al salvataggio dell'ennesimo gattino. Abbiamo inoltre presentato denuncia ai carabinieri al momento verso ignoti ma saranno vagliate le immagini riprese dalle telecamere che i trovano vicino al cimitero per vedere se si troveranno tracce dei responsabili».

A Siniscola quello dell’avvelenamento di felini è un fatto che si ripresenta ciclicamente, qualche mese fa era stato il segretario del circolo di Rifondazione comunista Antonio Satta a denunciare l’avvelenamento di alcuni gatti. Proprio per tutelare i felini che vivono in piena libertà in città, la giunta comunale aveva istituito qualche anno fa due colonie feline da prendere in carico da volontari per accudire gli animali, pulizia dei luoghi e sterilizzazioni per evitare un soprannumero di animali. Il provvedimento era stato adottato dal comune tenendo conto che tutte le attività sono svolte a titolo di volontariato e quindi gratuitamente. All’epoca erano stati censiti complessivamente poco più di una cinquantina di gatti.

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