L’Avis provinciale di Nuoro rilancia la sfida e scommette su giovani e scuola
La neoeletta presidente Roberta Poddighe punta a coprire tutto il territorio. «L’obiettivo è tessere rapporti nelle zone ancora scoperte e creare associazioni»
Nuoro All’indomani della 54esima assemblea regionale Avis Sardegna che ha confermato presidente regionale Vincenzo Dore, l’Avis provinciale nuorese traccia gli obiettivi del nuovo direttivo eletto appena qualche settimana fa, tramite la sua neo presidente Roberta Poddighe. Obiettivo principale della più importante associazione per la raccolta di sangue in provincia è quello di abbracciare tutti i territori, affiancare le Avis comunali nei nuovi e difficili adempimenti burocratici, sostenerle in un percorso di crescita comune e in piena continuità con quanto fatto dal direttivo uscente. Trentanovenne di Dualchi, un lavoro da insegnante che la porta ogni giorno a stare con i ragazzi delle scuole medie, Roberta Poddighe è già all’opera per mettere in campo tutte le idee e il programma.
«Crescita e presenza nei territori saranno gli obiettivi che ci accompagneranno in questo percorso – precisa –. Prendo le redini dall’uscente Mario Trazzi con il quale per ben 8 anni sono stata vice presidente vicario, assieme anche all’altro pilastro di questo percorso, Rina Latu di Bitti che è venuta a mancare poco tempo fa. Il ruolo che ho l’onore di ricoprire ha il pregio di avvalersi di un gruppo di persone coeso, attivo, propositivo».
Con la Poddighe infatti sono stati eletti vice presidente vicario (esecutivo) Daniele Garau dall’Avis Gavoi; vice presidente (esecutivo) Mariangela Piu da Mamoiada; amministratrice Alice Asole da Lodè; segretaria Maria Mocci da Atzara, e consiglieri Jessica Bono da Posada, Antonio Deiana da Sarule, Gianni Masini da Fonni; E. M. Chiara Manca da Nuoro, Mario Trazzi da Borore, Giuseppe Rubanu da Orgosolo, Maria Franca Piras da Orani, Giuseppe Salaris da Bortigali, Pinella Sale da Bolotana, Pietro Sanna da Bitti. Poi Francesco Sussarellu da Macomer come addetto contabile e infine direttore sanitario il dottor Alessandro Murgia.
«Un direttivo che rappresenta la geografia provinciale – precisa con orgoglio ancora la presidente – che appunto sarà presente nei territori come ha sempre fatto, ma ora con la volontà di sgombrare il campo dalle difficoltà burocratiche che impongono da qualche anno l’iscrizione delle singole associazioni al Runts (il registro nazionale del terzo settore) che comporta maggiori obblighi, utilizzo di firma digitale, Spid, presentazione di bilanci ad esempio. Un’altra novità che abbiamo proposto è stata quella di creare aree di lavoro differenziate per gruppi. Otto ambiti, divisi tra il gruppo di lavoro esecutivo e gruppi di consiglieri. Ma un ambito a cui tengo particolarmente è sicuramente quello dei giovani e del servizio civile – continua Roberta Poddighe – perché l’anno scorso siamo riusciti a istituire la consulta provinciale Avis Giovani, e ora bisogna lavorare per renderla attiva nel territorio e all’interno degli organi amministrativi».
Un altro impegno a cui la neo presidente è particolarmente legata è quello di far entrare l’Avis nelle scuole, sia in quelle superiori che nelle classi medie ed elementari. Un lavoro che parte dal presupposto della collaborazione con il territorio, con l’obiettivo che di tessere rapporti anche nelle zone ancora scoperte. Fondamentale sarà la collaborazione con tutte le realtà associative che possano portare valore aggiunto all’interno della grande famiglia Avis. L’obiettivo è crescere soprattutto con le donazioni di sangue. «Nel 2024 sono state raccolte ben 6005 sacche (più 280 sacche rispetto al 2023) e si sono aggiunte tre nuove sedi comunali: Irgoli, Tonara e Sorgono che così salgono a 32 in totale. Sono state organizzate 208 raccolte. «Un lavoro quotidiano, che ha bisogno di risorse, collaborazioni e professionalità – spiega ancora –. E oltre a collaborare con la Asl, abbiamo intenzione di collaborare ancora di più con i nostri colleghi delle altre provincie. Lavoreremo con a fianco le migliori professionalità come commercialisti e altri professionisti per garantire una funzionalità maggiore a livello provinciale e comunale delle associazioni».