La Nuova Sardegna

Olbia

Il banchiere neozelandese: “Non serve che lo Stato compri Budelli”

Il banchiere neozelandese: “Non serve che lo Stato compri Budelli”

Harte scrive al ministro dell’Ambiente: “L’isola è protetta dai vincoli, quei soldi invece meglio spenderli in progetti di tutela”

30 dicembre 2013
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OLBIA. Michael Harte, il banchiere neozelandese che ha acquistato all'asta l'isola di Budelli, ha scritto al ministro dell'Ambiente Andrea Orlando chiedendogli di intervenire, dopo che in commissione Bilancio è stato bocciato l'emendamento alla legge di Stabilità che, di fatto, toglieva il diritto di prelazione e spostava le risorse destinate all'acquisto verso le bonifiche de La Maddalena e le aree marine.

Secondo Harte, infatti, sarebbe meglio utilizzare quei fondi non per acquistare l'isola sarda, da sempre privata, ma per progetti di tutela in un'ottica di collaborazione pubblico-privato.

«Spendere 3 milioni di euro di soldi pubblici per un'isola già super tutelata non mi sembra un modo di fare gli interessi degli italiani - ha osservato Harte -. Nessun proprietario ha mai messo in atto azioni speculative contro la ricchezza ambientale dell'isola. Non è infatti la proprietà del bene che ne garantisce la conservazione, ma i vincoli dello Stato italiano per l'unicità di quell'ecosistema».

«Mi auguro - ha aggiunto - che il ministro Orlando voglia intervenire: pubblico e privato possono coesistere e collaborare se l'obiettivo è comune».

Dal canto suo, Harte sta lavorando per istituire la Fondazione Onlus Budelli - Osservatorio della vita marina, e ha già messo insieme un team di esperti con docenti universitari biologi marini di Stanford, Sassari e Nessa ed esperti dell'Enaa Agenzia centro ricerche Ambiente Marino.

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