“La dolce vita” riapre a tempo di record
Le indagini dopo l’attentato dinamitardo in via Vittorio Veneto: gli investigatori esaminano i filmati delle telecamere
OLBIA. Ha riaperto i battenti ieri mattina “La dolce vita”, il bar finito martedì notte nel mirino degli attentatori. I titolari del locale hanno lavorato sodo per rimettere a posto quanto era stato devastato dall’esplosione della bomba e, dopo aver fatto sostituire le vetrate andate in frantumi, gli infissi, gli stipiti e una inferriata, ieri mattina erano di nuovo dietro il bancone a preparare brioche e cappuccini. Nel frattempo, le indagini sull’attentato intimidatorio avviate dai carabinieri proseguono con l’analisi dei filmati di diverse postazioni di telecamere a circuito chiuso che hanno ripreso il traffico di auto e persone in via Vittorio Veneto nei minuti precedenti e successivi all’esplosione, verificata poco dopo la mezzanotte.
Stando alle prime indiscrezioni nel mirino degli investigatori dei carabinieri del nucleo territoriale di Olbia vi sarebbero alcune autovetture sospette e le sagome di due o tre individui che, presumibilmente si sarebbero avvicinate al bar (che a quell’ora di notte era chiuso) per poi fare lo stesso percorso a ritroso, dileguandosi in una delle tante vie laterali.
Sempre sul fronte delle indagini, restano ancora tantissimi dubbi e perplessità sul movente che ha innescato la bomba, un ordigno sistemato a titolo gratuito non avendo, i tre giovani titolari del bar (Stefano Belloni, Pierpaolo Pitzalis e Gianni Fiorentino), mai ricevuto minacce tantomeno screzi di alcun genere con chiunque, tantomeno con i clienti, ricevuti sempre con estrema gentilezza e cortesia nel locale. Da qui la forte preoccupazione per un atto di chiara matrice intimidatoria che non trova riscontro con la vita tranquilla del locale e dei suoi gestori. (red.ol.)
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