La Nuova Sardegna

Olbia

Frediani sott’accusa per San Pasquale

di Angelo Mavuli
Frediani sott’accusa per San Pasquale

Il consigliere Quargnenti e l’ex sindaco Pintus: «Le scelte sbagliate sulla frazione sono state compiute tutte da lui»

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TEMPIO. «Sulla frazione di San Pasquale, il sindaco Romeo Frediani dovrebbe avere il pudore di tacere o il coraggio di dire che anche per il “borgo quasi costiero” - come lui, bizantinamente, ha definito San Pasquale - non è riuscito a mantenere le promesse formulate, quattro anni fa, nella sua campagna elettorale». A parlare - rispondendo ad un recente comunicato di Frediani in risposta alle lamentele degli abitanti di San Pasquale aveva detto che è «difficile intervenire su un territorio quando si ereditano stati di degrado dovuti soprattutto ad un uso improprio del territorio» - è Francesco Quargnenti, ex assessore all’ambiente e viabilità della precedente amministrazione, consigliere comunale ed attuale capogruppo della civica per Tempio.

«Dimentica Frediani - scrive Quargnenti - che proprio lui in qualità di assessore ai lavori pubblici, o, come consigliere comunale con giunte precedenti, fu tra gli artefici dei destini urbanistici di San Pasquale che avrebbero meritato, questo sì, una sorte migliore. Il suo silenzio sarebbe stato politicamente più corretto e gli avrebbe evitato i suoi ormai stantii ed pronunciamenti contro l’amministrazione che ha preceduto la sua. Frediani deve rendersi conto che la campagna elettorale per le amministrative del “2010” è finita da quattro anni. Non può continuare ad accusare altri di fallimenti gravissimi e molteplici che sono e rimangono solo ed esclusivamente suoi, del suo esecutivo e delle sue non scelte».

Sulla stessa linea si è espresso anche Antonello Pintus, l’ex sindaco di Tempio che in tutti questi quattro anni, all’infuori di un’altra volta, è rimasto sempre in silenzio e lontano dai clamori della politica. «Quando nel 2000 sono diventato sindaco - racconta Pintus - ho ereditato dalla giunta precedente un debito fuori bilancio di 700 milioni di lire. Assieme ai miei assessori, ci siamo piegati le maniche, abbiamo fatto i ricorsi necessari, oltretutto vincendoli. Mai però mi è passato in mente di tirare in ballo o mettere sotto accusa l’amministrazione precedente. Il comportamento della giunta Frediani invece travalica ogni regola non solo della politica ma anche del vivere civile. Da rimanere senza parole. Se avesse pensato, a lavorare per la città, forse non avrebbe fallito così clamorosamente».

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