La Nuova Sardegna

Olbia

L’appello di un 13enne talassemico: «Non potete capire cosa significhi il ritardo di una trasfusione»

L’appello di un 13enne talassemico: «Non potete capire cosa significhi il ritardo di una trasfusione»

Olbia, il tema di uno studente di terza media diventa quasi un manifesto per promuovere le donazioni di sangue, la Asl 2 segnala: «Le scorte sono al minimo»

30 luglio 2014
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OLBIA. «Quando al Centro Trasfusionale non c’è sangue e devo aspettare per fare le trasfusioni, per me diventa veramente difficile e faticoso andare in bicicletta e giocare fuori con i miei amici». Si conclude con queste parole il tema di italiano che ha concluso l’anno scolastico di Michele, uno bambino di 13 anni di Olbia, che frequenta una terza media della città.

Un tema che ha commosso la professoressa, ed è stato letto in classe ai suoi compagni; una lettera aperta che altro non è che un accorato appello, fatto da un bambino talassemico, che aspetta le trasfusioni «perchè non potete capire la debolezza che mi può portare la mancanza di sangue», scrive nel suo tema.

In questo particolare periodo in cui le scorte di sangue alla Asl di Olbia sono minime - si legge in una nota dell’azienda sanitaria -, la lettera di Michele diventa un invito per aiutare tutti i talassemici, seguiti dal Centro Trasfusionale della Asl 2 e di tutta la Sardegna, a vivere una vita uguale agli altri.

Nel tema Michele descrive cosa significa per lui esser talassemico: «Per questa patologia tendo ad assentarmi spesso da scuola. Ci sono dei giorni in cui devo fare la trasfusione: mi iniettano un ago in vena per trasfondermi del sangue. Una cosa, che sono costretto a fare ogni 15 giorni, che può durare tanto: io vado alle 9 del mattina e finisco alle 2 del pomeriggio. Essa comporta mancare molto spesso a scuola perchè oltre alle trasfusioni faccio anche molte visite e prelievi. Queste cose mi fanno sentire a disagio con gli altri, ma non perchè sono talassemico, ma perchè manco molto a scuola e a volte mi sento stupido perchè venendo poco a scuola molte cose non le so».

La Asl di Olbia invita anche chi non dona abitualmente e i turisti ad avvicinarsi alla donazione: «Un grande gesto di altruismo, in grado di salvare la vita umana», afferma la direttrice del centro Maddalena Lendini.

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