La Nuova Sardegna

Olbia

Il Coisp chiede un decreto: potenziare il commissariato

di Stefania Puorro
Il Coisp chiede un decreto: potenziare il commissariato

Il sindacato sollecita la “promozione” come avvenuto per la sede di Rho-Pero Marco Porcu: «Sono importanti anche le esigenze di Olbia e del suo territorio»

30 novembre 2014
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OLBIA. «Razionalizzazione, riorganizzazione e rilancio: tutto in un unico progetto che stabilisca, a fronte di tanti tagli, un potenziamento del commissariato di Olbia». Non è un’improvvisata. Perché il Coisp, che da una parte ricorda l’annuncio della chiusura di 250 uffici di di polizia di Stato tra cui 8 in Gallura, dall’altra sottolinea che il ministero ha deciso nello stesso tempo di elevarne 4 a livello dirigenziale tra cui il commissariato di Rho-Pero.

Ecco perché il segretario provinciale del Coisp Marco Porcu, ha proposto una serie di osservazioni accolte dal suo sindacato nazionale e depositate al ministero dell'Interno. «Giusto elevare al rango dirigenziale il commissariato Rho-Pero, perché ciò, a prescindere dall'esigenza transitoria e contingente costituita dall'Expo 2015, rappresenta un significativo miglioramento del servizio di polizia in quel territorio. Ma mi chiedo e chiedo perché analoga sensibilità per le esigenze del territorio non sia stata mai dimostrata, cosa che oggi potrebbe essere fatta inserendo un altro decreto tra quelli in esame, nei confronti di Olbia e della Gallura».

I numeri. «Al commissariato di Olbia - dice Porcu - lavorano 65 unità. Olbia è la quarta città della Sardegna, con 60.000 abitanti, grosso modo gli stessi che contano i comuni di Rho e Pero messi insieme. Dista da Sassari 100 km (stendiamo un velo pietoso sulla qualità attuale dell'asse stradale che unisce le due città), ovvero circa 80 chilometri in più rispetto a quelli che separano Rho da Milano. Nel luglio del 2009 la città' doveva essere al centro di un grande evento, il G8, da tenersi alla Maddalena e poi spostato a L'Aquila. Ma non ci risulta che allora a qualcuno venne in mente di elevare a livello dirigenziale il Commissariato di Olbia, cosa che la nostra e le altre organizzazioni sindacali chiedevano a gran voce, unitamente agli amministratori e politici locali».

Il territorio. Porcu fa una radiografia del territorio e sottolinea le sue esigenze.«I dati di fatto: il porto di Olbia è uno dei più importanti scali passeggeri del Mediterraneo, con circa 4 milioni di presenze all'anno, oltre ad essere un importante scalo commerciale in cui transitano annualmente circa 6 milioni di tonnellate di merci; l'aeroporto Costa Smeralda è uno scalo altrettanto importante e si trova al sedicesimo posto tra quelli italiani per traffico passeggeri, con circa 2 milioni di presenze all'anno; in una regione con forti problemi di sviluppo economico e demografico, Olbia e la Gallura rappresentano forse l'unica realtà isolana in controtendenza, dove abbiamo assistito, nonostante la crisi degli ultimi anni, a una straordinaria crescita degli investimenti nonché della popolazione, aspetto questo, legato anche a un tasso di immigrazione molto alto.

La criminalità. «Ma, di pari passo - va avanti Porcu -, sono cresciuti anche preoccupanti fenomeni di criminalità: in particolare ricordiamo la stagione degli attentati incendiari e dinamitardi, che culminò con la visita nel gennaio 2011 dell’allora ministro dell'Interno Roberto Maroni, a cui non seguì nessun intervento concreto per il potenziamento organico della polizia di Stato in Gallura. Ecco perché il Ministero dovrebbe fare oggi ciò che doveva essere fatto da tempo: elevare a rango dirigenziale anche il Commissariato di Olbia con conseguente adeguamento del suo organico».

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