La Nuova Sardegna

Olbia

“Artigiani del mare” gli studenti a lezione di pesca sostenibile

di Dario Budroni
“Artigiani del mare” gli studenti a lezione di pesca sostenibile

Si sta concludendo il progetto dell’Area marina protetta Gli alunni del liceo scientifico tra la filiera corta e i fornelli

06 maggio 2015
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO SAN PAOLO. Dalla rete alla padella. Il salto del pesce fresco è una questione di pochi minuti. Alle prime luci dell’alba è stato tirato su dalle braccia di due abili pescatori. E poco dopo si trovava già nella cucina di un ristorante di Porto San Paolo, tra le mani di una pattuglia di studenti armati di forbici, grembiule bianco e guanti in lattice. I ragazzi del liceo scientifico hanno così scoperto il volto felice della filiera corta e tutti quei valori di una pesca sostenibile e sempre rispettosa dell’ambiente. L’area marina protetta di Tavolara sta infatti per concludere il progetto «Artigiani del mare», pensato per valorizzare la figura di quei pescatori che operano utilizzando tecniche tradizionali e sempre in linea con gli equilibri del mondo marino.

Tutti dal pescatore. Ieri mattina gli studenti del liceo scientifico Mossa si sono presentati sul molo di Porto San Paolo. Con loro Giorgia Nervegna e Paola Uccello della cooperativa Axinella, che cura nei dettagli il progetto, e Giovanna Spano, per l’area marina. Per prima cosa i ragazzi hanno incontrato due pescatori di rientro dalla battuta quotidiana. Sono Enzo e Antonio Di Meglio, padre e figlio, tra i pochi autorizzati a operare nell’area marina di Tavolara. Gente che conosce a memoria angoli e fondali. Per loro la pesca è una storia di famiglia. «Il nostro lavoro comincia tra le 4.30 e le 5 del mattino, mentre torniamo sempre attorno alle 11 – racconta Antonio, 29 anni -. Si tratta di una attività per nulla impattante. Non danneggia in alcun modo l’ambiente». Ieri i due pescatori sono sbarcati con seppie, scorfani, saraghi, ricciole, murene. Beni che vanno a rifornire le vicine pescherie di Olbia e Porto San Paolo.

Come masterchef. Subito dopo è cominciata l’opera di valorizzazione. Ovviamente in cucina. Una parte del pescato è stata infatti prelevata dagli studenti dello scientifico, che si sono poi diretti nel vicino ristorante Cala Junco di Gavina Braccu, ladychef dell’associazione Cuochi Gallura e vicepresidente della Confcommercio, partner dell’iniziativa. Una volta messo piede nel ristorante, i ragazzi hanno indossato cappello e grembiule e insieme hanno cominciato a pulire il pesce, le seppie e le cozze degli stabulari olbiesi. Poi si sono divisi i compiti e hanno cucinato (e mangiato) tutto il pescato. Ottimo il menu del giorno, rigorosamente a base di prodotti ittici : gnocchi al nero di seppia, cozze gratinate, ostriche, zuppa di pesce. «Ecco, la filiera corta è questa. Stiamo valorizzando i prodotti freschi che arrivano direttamente dal nostro mare», ha detto con soddisfazione la docente-chef Gavina Braccu ai ragazzi durante la lezione di cucina.

Tra Olbia e San Teodoro. Il progetto «Artigiani del mare», comunque, va avanti già da diverse settimane e si sviluppa tra incontri in classe e lezioni direttamente sul mare. Coinvolti, oltre gli alunni del liceo scientifico, anche quelli di elementari e medie di Olbia, Loiri Porto San Paolo e San Teodoro. Ieri gli studenti hanno fatto visita ai pescatori di Porto San Paolo. Nei giorni scorsi hanno invece visitato uno stabulario di Olbia, dove germoglia il simbolo della città, e anche la peschiera di San Teodoro.

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative