Olbia, strade e ponti per salvare Isticcadeddu
L’assemblea dei cittadini ha deciso: la soluzione provvisoria “tipo Bailey” sul rio Siligheddu e una bretella Pasana-Tannaule
OLBIA. Saranno una strada provvisoria e un ponte militare tipo Bailey a liberare i quartieri alluvionati dalla morsa dell’isolamento. Sono queste almeno le soluzioni proposte dagli stessi cittadini che sabato sera hanno partecipato in massa all’assemblea convocata dal nuovo comitato popolare che riunisce abitanti di Isticcadeddu, Pasana, Maltana, Santa Mariedda e anche molti commercianti della parte ovest di Olbia. Tutti d’accordo sul punto di partenza: all’abbattimento (necessario) del vecchio ponte sul rio Siligheddu deve ora seguire il riadattamento della viabilità per evitare il disastro di una città spaccata in due dal canale.
L’assemblea dei cittadini ha discusso e votato le proposte di intervento che ora saranno avanzate all’amministrazione comunale. Prima di tutto si chiede di conoscere la disponibilità economica per la costruzione del nuovo ponte e per il ripristino della viabilità a norma, sia per la circolazione dei veicoli che per il traffico pedonale. Serve poi una soluzione temporanea e il comitato chiederà al sindaco Gianni Giovannelli il necessario supporto per l'invio di una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, alla Protezione civile e allo Stato maggiore dell'esercito, per la richiesta di messa in opera in via provvisoria, di un ponte militare tipo Bailey, sia carrabile che pedonale, a valle di quello appena demolito. Inoltre, i cittadini chiedono che venga costruita una strada provvisoria, in parte già esistente, che attraverso il quartiere Pasana raggiunga la lottizzazione Tannaule; che vengano urgentemente asfaltati i 50 metri di via Pizarro fino all’incrocio con via Marconi, che permetterebbero all'autobus della linea 3 dell’Aspo di effettuare il servizio in quella porzione di quartiere.
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Gli abitanti hanno anche deciso di promuovereuna petizione popolare per sostenere le istanze che porterà avanti il gruppo di lavoro.Sarà organizzata anche una manifestazione popolare per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica su un problema che riguarda l’intera città e non solo i quartieri direttamente coinvolti. Infine, sarà anche organizzata un'iniziativa di sostegno a tutte le famiglie e agli operatori penalizzati dalla mancanza di collegamenti: simbolicamente saranno esposte nelle abitazioni la bandiera sarda con i 4 mori o il tricolore italiano.
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«Ora non è più il tempo delle chiacchiere – dice Antioco Tilocca, presidente del comitato di quartiere Isticcadeddu – dopo gli enormi danni non risarciti subiti a causa di due alluvioni, ora per tante famiglie e attività economiche arriva il colpo di grazia dell’isolamento a tempo indefinito. L'assemblea è stata comunque un bel momento di democrazia partecipata che avvicina i cittadini, anche solo per permettere fra noi un confronto sui problemi reali della città. In questo momento i comitati di quartiere stanno facendo da tramite fra i singoli cittadini e l’amministrazione, ma anche da collante fra le famiglie residenti all'interno delle zone in cui operano. Questa volta, ancora di più, andremo decisi sino al raggiungimento dell'obbiettivo. Ne va del futuro della città, di noi abitanti e dei nostri figli».