Chiusa al traffico la piazza di San Pantaleo
La polizia locale ha sistemato cartelli di divieto e dissuasori, primi accenni di protesta dei residenti
SAN PANTALEO. Dopo Pittulongu è la volta di San Pantaleo. Contesti e scenari diversi, stesse ordinanze di chiusura last minute. Questa volta è toccato alla piazzetta di San Pantaleo, interdetta al traffico dei veicoli. Dissuasori piazzati all'ingresso e automobili lontane dal cuore del borgo. Una decisione che ha colto di sorpresa un po' tutti. Più o meno le stesse circostanze che avevano contraddistinto "il caso Pittulongu", con la chiusura alle auto del lungomare. Anche questa volta la prescrizione è arrivata in modo improvviso, con l'intervento dei tecnici comunali a installare paletti metallici per chiudere l'accesso alla piazza.
L'ordinanza. L'ordinanza di chiusura al traffico della piazza di San Pantaleo va fatta risalire ai primi di luglio, anche se fino a ieri nessuno ne sapeva nulla. «La decisione di chiudere la piazza è una disposizione del sindaco attraverso l'assessorato ai Lavori pubblici», spiega il comandante della polizia locale di Olbia, Giovanni Mannoni. In serata l'ordinanza è comparsa, con le disposizioni da applicare al centro di San Pantaleo: divieto di transito in via Della Basilica, piazza Della Chiesa (eccetto autorizzati), senso unico di marcia in via Del Volontariato, via Oberdan e via Po. Una disposizione che è stata applicata ieri mattina, con l'installazione dei paletti metallici di colore blu e bianco di carattere temporaneo, che verranno sostituiti presto con un altro modello. Alla base del provvedimento «il traffico veicolare caotico e indisciplinato» e il fatto che «la piazza stessa, in occasione delle cerimonie, viene ingombrata da veicoli di ogni natura creando disordine e condizioni di pericolo per l'incolumità di coloro che vi transita».
Le proteste. In effetti, qualche voce di dissenso si è levata, soprattutto sulla tempistica e la mancata comunicazione alla cittadinanza della chiusura della piazza. Ieri sera iniziava lanche a festa patronale e la tempistica non sembra affatto casuale. «Non hanno consultato nessuno, il provvedimento può anche essere giusto, ma così all'improvviso no - spiega Giorgio Atzeni -. Diamo sempre un'immagine di arroganza e mancanza di concertazione». Concetti ribaditi anche da Sergio Maccioni, titolare del Caffè della Piazza, a pochi metri dal luogo incriminato. «Danneggiano la mia attività, sono qui da 15 anni, adesso non entrerà più nemmeno una macchina - spiega Maccioni - sono venuti qui con un foglio firmato dalla dirigente, senza un timbro del Comune o il nome del sindaco, sventolando un'ordinanza del 4 luglio che qui non è mai stata esposta».