La Nuova Sardegna

Olbia

la storia della cittÀ

Un pezzo del tempio olbiese di Cerere conservato a Pisa

Un pezzo del tempio olbiese di Cerere conservato a Pisa

OLBIA. Il cimitero monumentale di Pisa custodisce un pezzo di storia olbiese. Si tratta di un architrave in granito del tempio di Cerere, che sorgeva esattamente sulla collina di San Simplicio, al...

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OLBIA. Il cimitero monumentale di Pisa custodisce un pezzo di storia olbiese. Si tratta di un architrave in granito del tempio di Cerere, che sorgeva esattamente sulla collina di San Simplicio, al posto dell'attuale basilica. Per comprendere la sua storia bisogna riavvolgere il nastro di duemila anni. Olbia in epoca romana era una delle città più importanti in Sardegna e il suo porto uno dei maggiori del Mediterraneo. Ed è proprio a Olbia che venne esiliata Atte, la liberta e concubina di Nerone, subito dopo il matrimonio dell'imperatore con Poppea. Nella antica Olbia l'ex schiava, che prese poi il nome di Claudia Atte, possedeva importanti latifondi e anche una fabbrica di laterizi. In città, sul colle di San Simplicio, al di là delle mura di cinta, Atte fece restaurare un antico tempio già presente e lo dedicò alla dea Cerere. Nell'architrave, custodito a Pisa dai tempi della dominazione pisana in Gallura, si legge infatti un'incisione: «Aug Lib Acte», cioè Atte la liberta di Augusto. Si è sempre saputo che l'architrave del tempio si trovasse a Pisa. Qualche giorno fa, però, il caso è tornato alla ribalta sui social dopo la pubblicazione di una foto sulla pagina Facebook di Monumenti aperti Olbia. Così c'è addirittura qualcuno che, dopo quasi mille anni di proprietà pisana, vorrebbe indietro il prezioso architrave del tempio, magari per ricollocarlo al suo posto, cioè sulla collina di San Simplicio, uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia della città. (d.b.)

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