La Nuova Sardegna

Olbia

Cinque opere di Sciola finite nel dimenticatoio

di Giuseppe Pulina
Cinque opere di Sciola finite nel dimenticatoio

Tre sono a Rinagghju, due sono state sistemate al parco delle Rimembranze Ma per il patrimonio tempiese dell’artista di San Sperate c’è poca attenzione

07 febbraio 2017
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TEMPIO. Tra poco più di tre mesi ricorrerà il primo anniversario della morte di Pinuccio Sciola, l’artista di San Sperate che ha lasciato tracce della sua originale creatività in molti centri dell’isola. Tra questi, Tempio è uno di quelli che ha maggiormente beneficiato delle attenzioni dello scultore che, interrogando la materia, sapeva dare voce alle pietre. In città sono ben cinque le opere che ne portano la firma. Si tratta, quindi, di un “piccolo” patrimonio che fa di Tempio uno dei luoghi privilegiati della grande disseminazione artistica di Sciola. Tre di queste opere si trovano a Rinaggiu e due al parco delle Rimembranze.

Se quelle del parco, vista la sua centralità nel perimetro urbano, sono in un certo senso sotto gli occhi di tutti e, quindi, facilmente ammirabili, le tre sculture che si trovano a Rinaggiu godono, invece, di minori attenzioni. Anzi, per dirla tutta, è difficile che qualcuno si ricordi che in quel determinato spazio della città ci siano tre opere del più classico stile di Sciola, l’artista che presto un’intera isola celebrerà per il primo anniversario dalla morte che ricorrerà il prossimo 13 maggio.

Ma come sono finite le opere di Sciola nel compendio idropinico di Rinaggiu? Quasi vent’anni fa, nell’estate del 1998, Pinuccio Sciola venne invitato ad organizzare una mostra, con molta probabilità, dopo gli interventi di riqualificazione del parco intorno alle piastre dello stabilimento idropinico, allora progettati dall’architetto Antonio Menicucci, amico dello scultore, e da altri tre professionisti. Archiviata la mostra, che avrebbe dovuto richiamare l’attenzione sul compendio di Rinaggiu, l’artista, colpito favorevolmente dalla bellezza e dal prestigio del sito, prese la decisione di donare tre sculture al comune di Tempio: una pietra sonora, una scultura in granito e una in basalto, composta da più pezzi disposti a terra. Il loro stile è inconfondibile, perché l’arte di Sciola ha un caratteristico marchio di fabbrica, ma il problema è che di quelle opere, col passare degli anni, ci si è quasi dimenticati. Diverse amministrazioni comunali si sono poste il problema di favorirne la riscoperta in relazione al rilancio dell’intera area, ma la mancanza di un progetto di riqualificazione vincente su Rinaggiu, alla fine, non ha fatto altro che oscurare la presenza delle opere di Sciola nell’area.

Come restituire a queste la visibilità che meritano? Qualcosa sembra muoversi. Al nome di Pinuccio Sciola sono, infatti, legati due progetti, di cui uno in uno stato piuttosto avanzato, nella cui elaborazione l'artista ha avuto voce in capitolo. I tempi perché si concretizzino potrebbero non essere brevi, ma l'imminente ricorrenza del primo anniversario della morte potrebbe essere l'occasione giusta per accelerarne l'iter.

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