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La marina di Porto Cervo, una società “fabbrica soldi”

La marina di Porto Cervo, una società “fabbrica soldi”

PORTO CERVO. Lo Yacht Club è lo specchio dell’anima di Porto Cervo. È l’immagine nel mondo: regate, sfide, grandi marchi. Sotto, c’è la marina. Vecchia e nuova, è una delle più lussuose (anche se da...

22 maggio 2017
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PORTO CERVO. Lo Yacht Club è lo specchio dell’anima di Porto Cervo. È l’immagine nel mondo: regate, sfide, grandi marchi. Sotto, c’è la marina. Vecchia e nuova, è una delle più lussuose (anche se da modernizzare...) del Mediterraneo. È, soprattutto, una macchina da soldi: produce un fatturato che varia dai 9 ai 10 milioni all’anno (con quattro mesi di vera attività), realizza un margine operativo lordo (quello che fa capire come un’azienda funziona con i propri mezzi) che oscilla dai quasi 4 milioni al milione e strappa un utile dopo le imposte che sfiora sempre il milione. Numeri importanti, numeri non facili da concretizzare in poco tempo. Tanto che la società che gestisce i moli, Porto Cervo marina srl, è appetibile, è contesa. È di proprietà del fondo del Qatar, come tutta la Costa Smeralda (intesa come terreni inedificati, golf, alberghi a 5 stelle, guida del Consorzio), ma a volerla è proprio lo Yacht Club. È l’Aga Khan. Che vorrebbe mettere tutto insieme: la cura degli ormeggi con le regate, un pacchetto unico che - con i dovuti investimenti - vuole rilanciare quella destinazione.

Per dare un’idea: l’ottimo risultato di Porto cervo marina srl del 2015, ultimo bilancio approvato, è dovuto anche al nuovo pontile, di 150 metri, posizionato sotto la chiesa di Stella Maris. Ebbene, quell’operazione il Qatar l’ha potuta fare grazie all’Aga Khan, che ha firmato, senza chiedere nulla in cambio, l’autorizzazione. Una scelta voluta, per dare a Porto Cervo un servizio in più (anche in parte contestato da alcuni proprietari delle ville).

Anche perché gli spazi, in un posto così piccolo ed esclusivo, sono decisivi. Nei posti barca dei privati, ci sono stati aumenti delle presenze, come si legge nella relazione al bilancio. Per le barche fino a 25 metri, + 28% (luglio 2015 su luglio 2014), + 19% (ad agosto). Per quelle fino a 30 metri, + 19% a luglio e + 36% ad agosto. Per quelle fino a 50 metri, +4% a luglio e +11% ad agosto.

Il grosso di posti se lo prendono i maxi yacht, e non è una novità. Quelli oltre i 550 metri metri quadri sono pari al 40% dell’occupazione; seguiti da quelli entro i 400 pari a quasi il 10%. I mesi più frequentati sono quattro: giugno, luglio, agosto e settembre, quando a Porto Cervo c’è l’80% delle barche di tutto l’anno. (g.pi.)

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