La Nuova Sardegna

Olbia

Dopo le parole di Giachetti scontro duro sul tribunale

di Serena Lullia
Dopo le parole di Giachetti scontro duro sul tribunale

Il parlamentare ha presentato un’interrogazione a favore della sede tempiese Il comitato di Olbia: «Documento nato su informazioni parziali e strumentali»

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OLBIA. L’effetto è deflagrante. L’interrogazione sul tribunale di Tempio del vice-presidente della Camera, Roberto Giachetti, fa riesplodere una polemica dormiente. Il Comitato civico per l’istituzione del tribunale a Olbia contesta il contenuto del documento. Il movimento guidato da Ciriaco Pileri ricorda come la visita del parlamentare del Pd a luglio, da cui è scaturito l’impegno del deputato «è avvenuta in circostanze volte a escludere eventuali contradditori, compreso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati. Ossia di lunedì 24 luglio quando notoriamente non ci sono più udienze in corso e gli avvocati stanno percorrendo la strada del rientro». Secondo il Comitato le informazioni su cui Giachetti ha costruito la sua interrogazione sono state parziali. «L’infelice e strumentale scelta di rappresentargli una situazione parziale e scollegata dai reali problemi del tribunale di Tempio è arrivata dallo stesso Pd che invece in varie occasioni e a nome dei maggiori referenti, ha chiaramente e finalmente compreso che la rivendicazione di questo comitato e della collettività, fosse basata su criteri di logicità e buona amministrazione». Nel dettaglio il Comitato spiega i punti controversi dell’interrogazione che punta a mantenere e potenziare il tribunale di Tempio. «Non si dà minimamente conto di tutte i problemi che i cittadini non di Tempio, che chiedono giustizia, ossia il 75%, devono affrontare per mendicarne una qualunque forma – prosegue il Comitato –. Non è stato rappresentato all'onorevole di turno che la stragrande maggioranza del contenzioso venga dalla fascia costiera, Olbia in prima linea, così come non si è detto della soppressione della sede distaccata di Olbia nel 2012. Né che la costante penuria di magistrati è dovuta al fatto che il tribunale sia in una sede disagiata, dalla quale andar via alla prima occasione, vedi i trasferimenti in corso. Si è scelto invece, come fatto già in passato, di difendere l'indifendibile. Poco importa se a danno di qualcun altro Si tratta invece di una precisa scelta, figlia delle logiche politiche di una Gallura per convenienza unita, una Gallura elettorale insomma». Il Comitato ricorda che la battaglia per il tribunale non è per raschiare voti, né di campanile, ma per i cittadini. «La nostra rivendicazione è sicuramente in controtendenza rispetto ai collegi elettorali ma proprio per questo genuina e rivolta a quella Gallura che negli ultimi 50 anni è cambiata e, non dimentichiamolo, funge da traino per l'intera isola. Forse l’onorevole Giachetti tutto questo doveva saperlo».

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