La Nuova Sardegna

Olbia

Pochi hotel aperti: oggi è disponibile il 20% dei posti letto

Pochi hotel aperti: oggi è disponibile il 20% dei posti letto

La destagionalizzazione continua a essere un’utopia. I turisti preferiscono il sole, il caldo e le spiagge. Almeno a Olbia

22 dicembre 2017
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OLBIA. La destagionalizzazione continua a essere un’utopia. I turisti preferiscono il sole, il caldo e le spiagge. Almeno a Olbia. Sono pochissimi quelli che decidono di passare qualche giorno in città nel cuore dell’inverno, anche se di mezzo c’è il ponte natalizio. Al momento il grosso delle strutture ricettive che ricadono nel territorio comunale è chiuso. A essere disponibile è solo il 20 per cento dei posti letto. In altre parole, circa 1800 posti sui 7mila totali. Gli hotel che tengono le porte aperte anche d’inverno e durante le festività, comunque, sono quasi tutti pieni. Ma oltre il 95 per cento di coloro che per Capodanno hanno prenotato una camera è composto da italiani, quasi tutti sardi.

Aprire non conviene. «Rispetto allo scorso anno è calato il numero degli alberghi che hanno deciso di aprire anche in bassa stagione – spiega Fabio Fiori, il presidente dell’associazione degli albergatori olbiesi –. Il motivo principale è che non conviene. I conti non tornano: se i clienti sono pochi costa molto di più tenere una struttura aperta. E costa molto anche riaprirla solo per qualche giorno nel periodo di Natale. Se non c’è riscontro, non ci si può di certo rimetterci dei soldi».

L’inverno. Quello di andare oltre la stagione estiva è da sempre il grande sogno della Sardegna. Un sogno che ogni anno si scontra con i numeri reali. In più, almeno per quanto riguarda Olbia, mancano gli elementi di attrazione, anche se si organizza un grande evento di Capodanno, come il concerto di J-Ax. «Purtroppo una notte non riesce a cambiare le cose – continua Fabio Fiori –. Certo, per chi apre il concerto di Capodanno aiuta di certo. Ma per portare davvero tanta gente in città, e in più giorni, serve fare sistema e programmazione».

L’imposta. È ancora presto per capire se a influire sia stata l’imposta di soggiorno scattata a novembre. Un’imposta che sarà aumentata già dal prossimo 27 dicembre. «Questo è un altro discorso ancora – spiega Fiori –. Il tariffario attuale viene generalmente digerito dal turista, ma non dai sardi. Di sicuro le lamentele arriveranno dopo il 27 dicembre». (d.b.)

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