La Nuova Sardegna

Olbia

Il rally mondiale dice addio a Olbia, Nizzi: «Se ne pentiranno»

di Dario Budroni
Il rally mondiale dice addio a Olbia, Nizzi: «Se ne pentiranno»

Sarà nuovamente Alghero la sede della tappa italiana del Wrc. Gallura esclusa Il sindaco: «Olbia non piace agli organizzatori. Ce ne faremo una ragione»

10 febbraio 2018
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OLBIA. Il rally sgomma e si allontana a tutto gas. Olbia ha definitivamente perso il mondiale Wrc. Niente da fare. La città non farà da quartier generale alla tappa italiana del campionato del mondo. E come se non bastasse a Olbia il rombo delle auto con i pneumatici da sterrato non si percepirà neanche in lontananza. A quanto pare gli organizzatori del mondiale di rally non vogliono più sentir parlare di Olbia. La Fia ha preferito Alghero. E il sindaco Settimo Nizzi, che era anche volato a Roma per incontrare i vertici dell’Aci, non c’è rimasto benissimo. Anzi. Il sindaco ha deciso di tagliare definitivamente i ponti con tutto ciò che riguarda il rally. Per anni Olbia era stata la capitale del mondiale Italia Sardegna. Poi gli organizzatori hanno sterzato su Alghero. Lo scorso anno la città aveva comunque ospitato una tappa del mondiale, con l’ingresso trionfale delle auto da corsa nel centro storico. Il prossimo giugno, invece, niente. Olbia resterà con la bocca asciutta. Non è mai stato troppo chiaro perché la Fia abbia deciso di voltare le spalle alla città gallurese, già dal 2014. In passato si era parlato di una scarsa partecipazione da parte del pubblico e di un paddock spesso semi vuoto. Secondo alcune indiscrezioni, comunque, a pesare sarebbero anche le pressioni dei team del mondiale, indispettiti per i prezzi applicati dalle strutture ricettive della città durante le scorse edizioni del rally.

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La rabbia di Nizzi. Il sindaco racconta cosa è successo a Roma, quando ha incontrato i vertici Aci. «Lo scorso anno ci eravamo lasciati con l’idea di una alternanza tra Olbia e Alghero, come basi del mondiale – spiega Settimo Nizzi –. Io sono andato a Roma per parlarne e ho anche dato la disponibilità del Comune a investire 200mila euro. Soldi che sarebbero stati ben spesi, per via del ritorno di immagine». Invece nulla. «Mi è stato detto che agli organizzatori del campionato del mondo Olbia non piace, che non va bene, che l’avrebbero fatto dappertutto tranne che qui – continua il sindaco –. Ne prendiamo atto. Se a loro Olbia non piace, ce ne faremo una ragione. Ma sono sicuro che col tempo si renderanno conto, che se ne pentiranno. Con quei 200mila faremo altre cose. Con i motori abbiamo chiuso».

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L’illusione del ritorno. Lo scorso anno la sede del rally Italia Sardegna era stata Alghero. Ma Olbia aveva comunque ospitato l’arrivo di una tappa, grazie a un lavoro portato avanti dal Comune e il brand Mirtò. Le auto avevano sfilato in corso Umberto e avevano passato una notte a Olbia, in piazza Elena di Gallura, nel cuore di una città in festa. Sembrava l’inizio di un ritorno. Le cose, però, sono andate diversamente. Lo stesso brand Mirtò, da anni partner fisso del mondiale, stavolta ha deciso di non lavorare su Alghero. La città catalana non rientra più nei suoi piani. Il brand olbiese sarà impegnato in altre attività, come promuovere il festival internazionale del mirto che si svolgerà ad agosto a Olbia.
 

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